Luigi Vanvitelli (Napoli 1700 - Caserta 1773), Figlio del pittore olandese Gaspar van Wittel, nel 1701 venne portato dalla famiglia a Roma, dove ricevette un'educazione molto eclettica, che spaziava dal campo artistico e letterario a quello scientifico e umanistico. Si narra che a soli sei anni abbia cominciato a dipingere dal vero. Esord? come pittore con la Pala dei santi Cecilia e Valeriano (1725 ca., Santa Cecilia in Trastevere, Roma). L'influenza di Filippo Juvara e l'interesse per l'arte del Rinascimento nutrirono e guidarono la sua successiva attività da architetto. Impegnato nella fabbrica di San Pietro in Vaticano dal 1726, fu quindi chiamato nelle Marche da Clemente XII per partecipare alla costruzione delle fabbriche pontificie, e a Napoli da Carlo III Borbone per edificare la reggia di Caserta. Iniziata nel 1751, la reggia fa convivere vari stili: alla facciata lineare, costruita secondo schemi classici, contrappone soluzioni scenografiche e spettacolari, con grandi effetti decorativi e cromatici, di matrice neocinquecentista e barocca. Durante la lunga permanenza a Napoli, Vanvitelli eseguì numerosi disegni di architetture e decori, che testimoniano un notevole estro inventivo (Palazzo Reale, Caserta; Museo di San Martino, Napoli). Il figlio Carlo (Napoli 1739-1821), anch'esso architetto, fu suo collaboratore in varie imprese. Particolarmente rilevante fu l'intervento di Carlo presso la Reggia di Caserta, dove nel 1773 succedette al padre nella direzione dei lavori. |