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Ci risiamo col DNA che ci condanna |
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Ci risiamo col DNA che ci condanna.
Sto leggendo la sesta puntata (mi sono perso le altre ma, a giudicare da ci? che leggo in questa, non devo affliggermene!) del racconto che Marcello Veneziani fa, su Libero, del suo viaggio in Terronia - Italia. Se ricordo bene, tra i Nostri recenti, non ? il primo: un altro lo fece, tempo fa, Giorgio Bocca. Alla fine del viaggio partor? qualcosa di pi? copioso: un libro. Bah! Richiamo alcune riflessioni di Veneziani. -- In quel sole, tra quegli alberi, con quella luce, non era possibile diventare elettricisti ma solo filosofi -- Beh, non parla di DNA ch?, se lo avesse fatto, si poteva tacciarlo di stupido, infondato razzismo. No, non lo fa: perch? ? solo una questione di clima. Per?, rifletto io, se va avanti cos? come taluni dicono, alla desertificazione del Sud far? seguito la sudditazione (per usare un neologismo mio derivato da un neologismo di Veneziani presente nell'articolo) del Centro - Nord. Io, se fossi in lui (vive a Roma, ma ? nato a Bisceglie), mi preoccuperei. --Di che soffre il Sud?-- Si chiede il Nostro. ---Di una malattia nervosa e contagiosa, la suddit? -- ( Ecco il neologismo). Ecco: non ? solo una questione di clima! C'abbiamo pure qualcosa di intrinsecamente nostro: siamo malati. Bu?no (per usare un vocabolo che, pronunciato in stretto accento nostrano, fa tanto simpatia ai colti e superiori settentrionali!): almeno, saputolo, possiamo curarci! --Gi? il nome evoca il suo principale sintomo, la sudditanza -- continua il Marcello. Caspita! -- Il sudditoso non fa ma aspetta che si faccia...Sconta su di s? il peso antico di troni e dominazioni -- A questo punto mi chiedo se metta nel conto anche le dominazioni post unitarie. S?, le mette nel novero quando cita anche --il processo unitario dell'Italia-- ma solo per considerarle niant'altro che ... --...pezze d'appoggio per far le vittime-- o, in altri termini, --alibi--, alibi forniti alla --suddit? ....la cui principale manifestazione ? la Lagna--. Ecco, siamo serviti. Ma questo, ad onor del vero, ? un articolo a due facce: se da un lato strizza l'occhio ai soliti luoghi comuni che ci riguardano, dall'altro va nella direzione che molti, credo, auspicano. --Per riscattare Terronia bisogna bandire la suddit?--: cos? come descritta, anche se pu? far male, s?, credo ci si possa stare anche perch? ? quello che, motu proprio (il Nostro si informi) stiamo facendo con i vari Movimenti che non possono non partire da una revisione della storia. Avremmo da agire, per?, non solo su quelli di Noi, e sono la maggior parte, che tutto questo e il nostro reale passato ignorano (e diventano, perci?, autorazzisti) ma anche su quelli che, a Nord, con questo --colonialismo economico e tecnologico -- di oggi ci campano (e alla grande!) trovando validi alleati in quei giornalisti, ignoranti o pennivendoli ( non mi riferisco a Veneziani), che attaccano chi pone una lapide a Castelsaraceno e in quell'opinione pubblica che, credendo di pensare, ripete soltanto, senza sforzo alcuno se non quello di articolare le sole parole, che il Sud non ha prodotto mai nulla di buono, che ha bisogno di aiuti, che difficilmente ce la far? ecc ecc. --A sud ci si salva da soli o si sprofonda in compagnia--. Lo so (ed ? l'unica affermazione che mi sento di condividere senza riserve) come lo sa chiunque militi o abbia soltanto simpatia per Movimenti come il nostro. Senza riserve, dicevo, s?, ma con l'aggiunta di una postilla: lo so ...ante Venezianum (concedete una sorta di neologismo pure a me!). E, di questo, ne vado fiero.
Futuro 17.08.06 |
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