1857-1860: comanda il reggimento il colonnello Francesco Landi. Aprile 1860: il colonnello Landi, promosso brigadiere passa il comando al tenente colonnello Andrea Perrone. Il 4 scoppia la sommossa nel convento della Gancia e il reggimento è inviato a contrastarla. Si distinguono il maggiore Coscarelli, i tenenti Di Lorenzo e Portanova che vengono decorati con la Croce di S. Giorgio. Decorazioni anche per i capitani Raimondi, Torrente e Amoroso e i tenenti Di Gioia, Bartolomucci, Fisichella, Santaniello, Casaceli e Rossi. Maggio 1860: Il reggimento combatte per le strade di Palermo con gli invasori garibaldesi, atti eroici e di abnegazione da parte del maggiore D'Ambrosio e dell'alfiere Arena, encomi per il capitano Scilingo e l'alfiere Moscato Villozzi. Giugno 1860: Il reggimento è assegnato alla divisione Riedmatten di stanza a Salerno. Agosto 1860: Scoppia la rivolta a Potenza, il comandante della gendarmeria chiede l'aiuto del reggimento, ma il colonnello Perrone preferisce senza vergogna ritirarsi a Napoli. Settembre 1860: Il reggimento viene adibito alla custodia dei forti napoletani. Otto compagnia al castel dell'Ovo e al forte del Carmine e quattro a castel S. Elmo. All'occupazione di Garibaldi, il reggimento si sposta a Capua. Il corpo è assegnato alla brigata comandata dal colonnello Ruiz de Ballestreros. Ottobre 1860: Il comando è assegnato al maggiore Domenico Nicoletti che lo guiderà nel vittorioso assalto di Castelmorrone sconfiggendo Pilade Bronzetti, il giorno seguente abbandonati dal resto dell'esercito, per vigliaccheria del colonnello Ruiz,buona parte del reggimento cade prigioniero nelle mani dell'invasore garibaldesco in quel di Caserta. |