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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Sud e politica, fra lapidi e censure... PDF Stampa E-mail

di Gennaro De Crescenzo

Da molti anni siamo ?in trincea? a combattere per la verit? storica, per l?orgoglio meridionale o duosiciliano e per il tanto atteso riscatto del Sud. Da molti anni cerchiamo, troviamo e proviamo con sacrifici e difficolt? strade piccole, grandi o tortuose per raggiungere i nostri obiettivi.

Con passione, con sincerit?, spesso sbagliando, altrettanto spesso, magari, con successo. Da molti anni c?? una domanda che ci insegue sistematicamente: ?perch? non facciamo politica??. Le idee certamente non mancherebbero ma i mezzi per ?formare? pi? rapidamente i nuovi meridionali e ?dire? alla gente e a milioni di meridionali sparsi per il mondo che esistiamo, quali sarebbero? Dopo tutto quello che viviamo in termini di censure solo parlando di Francesco II e di Maria Sofia, pensiamo davvero che i mezzi di comunicazione nazionali ci potrebbero dare un minimo spazio per parlare anche male di loro? O possiamo sperare di affidare tutto a Internet e ?i popoli? ci seguiranno all?istante? I risultati elettorali degli ultimi venti anni, del resto, ci dimostrano che senza mezzi le percentuali di elettori ?sudisti? non si discostano mai da quell?angosciante ?zerovirgolaquacosa?... Pi? opportuna, magari, l?idea tutta da sviluppare di un ?laboratorio politico? parallelo al Movimento ma non voglio entrare nello specifico di una discussione che speriamo di aprire ai primi di ottobre in occasione di un?assemblea che potrebbe essere davvero importante.

Quello che sottopongo all?attenzione dei lettori estivi di questo sito ? un episodio piccolo ma significativo. Circa 18 mesi fa, grazie alla tenacia del nostro infaticabile delegato della Lucania, Antonio Boccia, ci siamo recati a Castelsaraceno per scoprire una lapide che ricordava l?assurda fucilazione di alcuni giovani del paese ?colpevoli? di non essersi presentati alla leva sabauda. Commovente benedizione del Vescovo, breve discorso dei neoborbonici e ritorno a Napoli, il tutto, come sempre, a spese dei partecipanti. Dopo 18 mesi un giornale locale parla ancora di quella lapide ma non per ringraziarci di aver ricordato una pagina dimenticata della loro storia: in questi mesi circa venti articoli e articoletti hanno cercato di abbattere in senso metaforico ma anche letterale quella lapide. Storici veri o presunti, politici vari, giornalisti pi? o meno affermati hanno parlato di ?attentato all?unit? italiana? o di ?pericolosi ritorni dei Borbone? o, come nell?ultimo caso, di ?eccessiva e invasiva dimensione del marmo?...

La lapide, comunque, sta l? e continuer? a gridare un pezzo di verit? storica e per noi va bene anche cos?.? E? necessaria, per?, una conclusione: dobbiamo ancora continuare, purtroppo, la nostra battaglia culturale. Il Sud ? fatto di mille Castelsaraceno e dobbiamo ancora combattere e vincere le altre 999 battaglie che ci aspettano senza avere la presunzione di averle gi? combattute e vinte. Come si fa a parlare di ?coscienza meridionale? o, peggio ancora, ?duosiciliana?, se solo per raccontare un pezzetto di storia di un piccolo paese dobbiamo ancora intervenire ai dibattiti e difenderci da polemiche dopo un anno e mezzo?

Come si fa a?parlare di Sud o di un partito del Sud se non conosciamo neanche pi? il nostro territorio e se non sappiamo ancora quali sono veramente le nostre radici? Pessimismo? Tutt?altro. La colonizzazione che abbiamo subito dal 1860 ? stata davvero devastante, pi? devastante di quello che pensavamo un po? di anni fa. Altro che referendum o sinistre o destre che vincono o che perdono...

Per questo, senza pensare mai che stiamo sprecando il nostro tempo, noi neoborbonici, noi che abbiamo la fortuna e la sfortuna di conoscere la storia, le cause dei problemi del Sud e le strade giuste per risolverli,? abbiamo il dovere di continuare oggi pi? che mai le nostre battaglie per la ricostruzione della nostra memoria storica e del nostro orgoglio perduto: il riscatto del Sud sar? solo la conseguenza di queste azioni e il giusto premio che aspettiamo da troppo tempo.

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