Gennaio 1860: Comanda il reggimento il colonnello Francesco Bonanno, siciliano, 53 anni, in carica dal giugno del 1859. Dal novembre di quell'anno le quattro compagnie scelte fanno parte di una brigata al comando dello stesso colonnello di stanza in Abruzzo, sotto gli ordini del generale Pianell. Maggio 1860: Le compagnie scelte partono per Palermo dove combatteranno il 27, 28 e 29 . Si distingue il tenente Federico Forte decorato con la croce di S. Giorgio di merito. Il 1 maggio subentra nel comando del reggimento del colonnello Aldanese. Giugno 1860: Le otto rimanenti compagnie , con il colonnello Aldanese ed il maggiore Milano sono a Messina dove formeranno col 5° e il 7° di linea la guarnigione. Le compagnie scelte rientrano a Gaeta, nella brigata di guarnigione sotto gli ordini del maggiore Ruggiero. Settembre 1860: Assume il comando delle compagnie scelte il tenente colonnello Cortada. Ottobre 1860: Dal 23 i corpi di Gaeta fanno parte della brigata Grenet. Il 29 sono in prima linea a difesa del ponte sul Garigliano lottando gloriosamente respingendo gli attacchi piemontesi dando una forte prova di valore militare. Novembre 1860: Sconfinamento nello Stato Pontificio con la brigata Grenet. Dicembre 1860: Si macchiano di diserzione, nella cittadella di Messina, i tenenti Moffa e Dell?Aversano. Il tenente Fusco partecipa con altri militari alle operazioni di guerriglia alla frontiera pontificia con la colonna Luvarà. Gennaio 1861: Il 21 prende il comando del reggimento il colonnello Raffaele Ferrara già comandante i Tiragliatori di Guardia , giunto da Gaeta. Febbraio 1861: disertano ignominiosamente il tenente De Candia e l'alfiere Casentino, viene espulso dalla cittadella di Messina, il colonnello Ferrara, per ordine del generale Fergola, con l'accusa di istigazione alla resa. Marzo 1861:Il 2 vengono arrestati il maggiore Milano ed il capitano Messina con l'accusa di avere congiurato contro il generale Fergola. Il 13 capitola Messina e con essa si scioglie il reggimento. Vengono decorati per essersi distinti durante l'assedio il capitano Rasquinet e i tenenti Falduti, Biscogli e Caso. Su 57 ufficilali 30 aderirono all'annessione nell esercito sardo, quasi tutti messi in ruoli sedentanei. |