Spero di essere presto tra Voi |
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Sono figlio di un meridionale della provincia di Avellino, costretto dalla fame nera e dalla miseria a 'vendersi' a 17 anni nel 1926 come volontario nell'esercito italiano per andare in Libia a Bengasi. Un poveraccio ,'cafone' come diceva Ignazio Silone in Fontamara, mandato allo sbaraglio a combattere degli altri poveracci 'fellah' (contadini in Arabo). E l?, durante la ritirata delle truppe dell'Asse, a Tripoli, incontra mia madre, una Veneta, la cui famiglia era stata sradicata dal Trevigiano per andare a colonizzare i 'fertili' deserti. L'unit? d'Italia, l'ho scoperto gi? da liceale, ? stata un dramma per tutti i Popoli Italiani. Basta chiedersi perch?, sotto l'Austra in quegli Stati non v'era emigrazione dal Veneto ed invece dopo l'annessione, c'? stata la fuga di braccia e di cervelli? Lo stesso di quello ch'? avvenuto per il Regno del Sud. Stessa realt? per due Stati diversi non certo dovuta solo all'indole 'menefreghista' dei meridionali, come ci hanno fatto sempre credere. Anche i laboriosi Veneti erano diventati degli scansafatiche ? Perch? non dire chiaramente che l'occupazione della classe politica piemontese e la logica di sfruttamento degli altri Stati Italiani ? stata il maggior danno che si sia potuto fare contro tutti i Popoli Italiani. Ora ? il momento di prendere coscienza e rileggere la storia con un occhio nuovo. Riprendere la dignit? delle nostre origini, e delle nostre tradizioni, Ma bisogna farlo comprendere ad un popolo ubriacato di risorgimentalismo, resistenzialismo e consumismo. La coca cola, i jeans, le telenovelas USA o nostrane ci hanno drogato e ci fanno vedere una realt? onirica, mentre siamo immersi nel peggior trogolo possibile. E' un duro compito perch? anche persone aperte non accettano l'idea che l'Italia sia stata fatta col sangue dei ceti umili e con la corruzione delle classi che contavano politicamente e socialmente. Un caro saluto a chi, come Voi, lotta per la propria dignit? di popolo e di essere umano. Spero di essere presto tra Voi nel gruppo di Roma. Gabriele Ferrandino |