S. Nicola-Nicola Catanese |
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Cari amici di San Nicola ? andata! In molti vi abbiamo esortato a lanciarvi nella mischia sfidando la realt?. Dopo il risultato ( e solo dopo ) in parecchi avranno tirato un sospiro di sollievo. Adesso abbiamo,qualora ce ne fosse stato bisogno, la consapevolezza di come ? ramificata, nella vita e nelle anime del Sud, la piovra del sistema partitocratico. Essa si ? rivelata in tutti i suoi peggiori aspetti, avendo la certezza di come pu? il potere condizionare le scelte delle persone. Lo so che non siete dei bambinoni che credono al ciuccio che vola, ma avevate sperato che in una piccola comunit? ai piedi della Reggia di Caserta ci fosse un risveglio di fronte alla cose che avete raccontato. Il sonno ? pesante, pesantissimo e quello che hanno combinato 146 anni di lordume ? come un ferale narcotico che droga le menti e i cuori dei nostri conterranei. Durante tutta la nostra esistenza spesso ci chiediamo cosa c'? dopo la morte, ma raramente ci domandiamo cosa c'? prima di nascere. Potremmo azzardare qualsiasi ipotesi, ma se qualcuno, ogni giorno, ci dice che prima eravamo nel nulla ed eravamo parte di quel nulla, noi vivremo la nostra esistenza con questa certezza e convinzione. Ecco cosa ? stato combinato alla nostra gente. Per essa sentire che ci sia stato qualcosa di diverso da quello che hanno sempre sentito dire e teorizzare ? difficile da accettare e allora si rifugiano nei tentacoli della piovra, per convenienza e non per convinzione. Sono rari quei casi in cui le novit? antiche suscitino un risveglio. La nascita di un giglio, in un rovo irto di spine, sembra impossibile. Voi amici miei, con coraggio, ci avete provato e ora vi armerete per eliminare quelle spine; forse vi pungerete, ma non abbiate timore, i petali di quel giglio sono gi? macchiati di sangue, comunque niente potr? impedirgli di spingersi verso il cielo. Con ammirazione Nicola Catanese
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