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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Home arrow Le tue lettere arrow Le tue lettere arrow "Il Pesce puzza dalla Testa"

"Il Pesce puzza dalla Testa" PDF Stampa E-mail

Una coscienza orientata a sud è quella che sembra mancare più di ogni altra cosa. A partire da chi ci vive, cioè i cittadini, il popolo, per finire con chi amministra e governa.Ma non con la stessa importanza,anzi in questo caso i rapporti sono invertiti. Se infatti le decisioni importanti vengono prese da chi amministra,ci aspettiamo quanto meno che,chi abbiamo delegato a farlo, amministrare,sia una persone di preparazione e di cultura superiore alla media. Ma ahimè la realtà è sempre diversa,destino crudele!

Noi tutti dovremmo fare un minuto di raccoglimento e pensare con intensità a quel momento in cui abbiamo messo quella crocetta sull'ultima scheda elettorale. Siamo proprio sicuri di averlo fatto con la ponderazione, con la coscienza e con l'attenzione che meritava

Siamo sicuri di avere delegato una persona valida, di cui conoscevamo le idee personali,non di partito, la sua formazione culturale e quindi quello che avrebbe trasmesso poi nei suoi programmi o come si sarebbe poi posto di fronte ad una determinata richiesta da parte degli utenti, cioè noi cittadini

Facendo un mea culpa probabilmente arriveremo alla conclusione che sicuramente siamo stati un po' leggeri,che eravamo anche un po' annoiati e distaccati e che ci siamo fatti prendere dall'ideologia anzich? dalla razionalità.

Eppure credo che,pur in maniera semplicistica, sia tutto qui il problema.

Ancora una volta i soli responsabili della situazione in cui ci troviamo siamo noi. Se per primi noi non siamo in grado di valutare o trovare una persona che ci rappresenti, al di là delle ideologie, per quello che esprimiamo in termini di Cultura,con la C maiuscola. Per la nostra storia millenaria,per il contributo in termini assoluti che abbiamo dato a questo paese, ma anche per la nazione che rappresentavamo fino a poco più di cento anni fa.A chi possiamo dare la colpa se non a noi stessi?Sembra assurdo dover constatare che oggi chi ci rappresenta, già a livello locale, non sia in grado di esprimere queste peculiarità, non sia capace di difendere e promuovere, partendo dalle amministrazioni locali, parlo di comuni, province e regioni, a livello nazionale la nostra Nazione Duosiciliana.

Mi sembra che le regioni, come anche i comuni, abbiano un grado sufficiente di autonomia per cambiare la toponomastica di una strada o di un complesso, piuttosto che commissionare una statua o un busto. Eppure ad oggi, ma potrei sbagliarmi, non saprei indicare una via o piazza che abbia ripreso il nome originario o una nuova che comunque sia stata intitolata ad un Re, Regina o personaggio della nostra patria, le Due Sicilie, promossa da questi sindaci o presidenti di province o regioni.

Valga una per tutte, Largo di Palazzo a Napoli, una splendida piazza deturpata e vilipesa dalla nuova toponomastica imposta dai savoiardi, Piazza Plebiscito e da quella orribile e rozza statua di Vittorio Emanuele II.Ma quale plebiscito? Garibaldi fu eletto al Parlamento nazionale,nel collegio di Napoli, da una sessantina di voti, ma vi rendete conto?! Sono passati 58 anni,dalla cacciata dei Savoia e nessuno si è azzardato a riappropriarsi nemmeno della toponomastica. Ma secondo voi da chi dipende? Ma secondo voi la gente queste cose le sa?

Dipende dalle persone che noi abbiamo delegato, dalla mancanza di cultura e sensibilità e dalla leggerezza con la quale facciamo le cose.

Ma qui ritorniamo anche ad un vecchio discorso e cioè alla mancanza di una coscienza nel popolo duosiciliano del suo essere tale,nessuno si prende la briga di riscrivere i testi di storia e quindi ancora oggi, come da uno studio della Svimez, pubblicato da Economy di questa settimana, 200 giovani ogni giorno lasciano il Mezzogiorno d'Italia, cifra simile a quella degli anni '50!

Credo quindi che, a coloro che sono vicini al nostro modo di pensare, spetti un compito arduo,molto arduo: quello di trasmettere il germe della nostra cultura, che molti di noi inconsapevolmente si portano dentro, affinchè germogli nuovamente questa coscienza di essere duosiciliani o come si diceva allora napoletani,non come aggettivo, ma come sostantivo ad indicare un popolo,una nazione, nella nemmeno tanto vecchia accezione,quando lo si diceva con orgoglio.Non certo in quella che oggi viene usata più comunemente di scansafatiche, truffatore,buono a nulla e pastasciuttaro, nata peraltro sempre in quel famoso 1861 dalla iconografia e storiografia bugiarda.

Dobbiamo però metterci in testa che dipende solo da noi,nessuno ci verrà a salvare nè tanto meno avrebbe alcun interesse a farlo.

Al nord la Lega è diventato un partito importante,non tanto perchè sia schierato da una parte o dall'altra, ma semplicemente perchè sta a nord.

Se vogliono questa devolution che si faccia, ma a patto che il sud sia tutelato prima di tutto da persone all'altezza. Ci vogliono grandi statisti, gente che possa lasciare un segno e qui, nel panorama attuale sinceramente non ne vedo, di questi soliti rubagalline, vari comitati pro... intenti solo ai propri interessi, credetemi, non abbiamo alcun bisogno. Anzi abbiamo il problema opposto. Dobbiamo liberarcene e al pi? presto!

Paradossalmente potrebbe essere più utile un populista e demagogo sul modello Bossi, che almeno qualcosa ha dato alla "Padania", che fino a qualche anno fa non esisteva nemmeno sul vocabolario. Fondamentale sarà una coscienza che renda tutti consapevoli di ciò che eravamo per poter dire saremo,altrimenti la gente ci leggerà e guarderà come pazzi.

Bisogna riparlare alla gente della strada, raccontare di nuovo la storia, la nostra cultura e la verità sulle cause dei guai di oggi. Senza l'appoggio di tutti, senza un movimento popolare, come sempre è avvenuto in passato, non si va lontano. A questo punto non resta che rimboccarci le maniche.

Questo è anche il significato delle manifestazioni di piazza, folcloristiche, in costume, in cui coinvolgere le famiglie e i bambini.

Solo dopo che avremo fatto tutto ciò, anche per noi potrebbe essere un'opportunità e questo potrebbe essere la nascita di un vero movimento del sud, anzi perchè no delle Due Sicilie. Potremo avere anche noi una tv, un giornale, perfino una miss Due Sicilie; per la bandiera non c'è problema, la abbiamo già, come la storia e il territorio.

Ma prima mandiamo a casa con tanti saluti queste persone che non ci servono a nulla se non a finire di distruggere quel poco che ci è rimasto. Quando 200 giovani al giorno si allontanano vuol dire che si sta allontanando anche il nostro futuro, la nostra speranza.

Gaude Lilio Fortitudo Principum Andevaghensium

Don Paolo

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