Reggia di Portici
Singolare esempio di residenza reale costruita a cavallo della principale arteria di comunicazione del Regno delle due Sicilie. A lungo ritenuta dagli studiosi una scelta architettonica obbligata dalla necessità di includere nella nuova struttura alcuni edifici preesistenti, recenti studi forniscono una nuova e ben più interessante lettura. Secondo il Barbera, che ha riscoperto le antiche proposte progettuali, non accettate dal sovrano e finalizzare allo spostamento della strada regia, la risposta va ricercata, piuttosto che nell'architettura, in motivazioni di carattere politico e sociale: <> . Il Palazzo Reale di Portici, nato come dimora estiva di Carlo di Borbone, assunse, già solo dopo qualche decennio dalla sua edificazione, una duplice destinazione: residenza reale e sede del Museo Ercolanese. Quest'ultimo, fondato per raccogliere gli oggetti portati alla luce ad Ercolano, fu una celebrata meta del Grand Tour. Al museo si accedeva mediante un cancello di ferro disegnato dal Paterni. Il predetto cancello, ancora in sito presso l'attuale Dipartimento di Economia della facolt? di Agraria, riporta l'esplicita iscrizione "Herculanense Museum". Due stanze del piano nobile della reggia sono tuttora pavimentate con mosaici romani. Ulteriori reperti sono visibili nel cortile d'ingresso dell'orto botanico (si veda la scheda relativa compresa nel paragrafo dedicato alle emergenze museali) e in due nicchie dello scalone monumentale dell'ala a monte (statue di togati rinvenute nel teatro di Ercolano). La splendida cappella barocca conserva due colonne di marmo rosso che, impiegate per la realizzazione dell'altare, provengono dalla scena del teatro di Ercolano. Per quanto riguarda il corpo principale della reggia, esso risulta particolarmente interessante in relazione ad alcuni ambienti del piano nobile (pareti e volte dello scalone e dell'anticamera dell'ala a mare) affrescati con opere di notevole impatto scenografico. Per apprezzare appieno la dilatazione prospettica, creata dalle strutture architettoniche rappresentate, ? per? necessario collocarsi in coincidenza di uno specifico "punto di vista", posto immediatamente in cima alla prima rampa della scala, in passato contrassegnato mediante uno straordinario "occhio" disegnato sul pavimento con marmo e scagliola. Molto interessante è anche la visita del parco della reggia (c.d. Parco Gussone). Da non perdere la visita del "fortino" (copia ridotta della "Fortezza di Capua") fatto erigere da Ferdinando IV per rendere pi? realistiche le esercitazioni militari. Lungo il perimetro della fortificazione si trova anche una bella cappella, con cupola in piastrelle maiolicate. La vera attrazione del fortino, in passato, era per? nella torre (c.d. "Casino della Tavola Muta") dove un congegno meccanico faceva salire e scendere, da una botola, una tavola imbandita. Si evitava cos? la fastidiosa presenza di servitori in caso di incontri riservati o galanti. Interessante anche l'area per "il gioco del pallone", o "gioco delle fortificazioni", destinata ad ospitare un'antica forma sportiva, oggi scomparsa, simile alla pelota spagnola.
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