Per potere giustificare le proprie sconfitte,abbiamo il bisogno di alibi,di soprusi da elencare. Qualsiasi forma di fallimento non viene mai imputata a noi stessi,ma all'ignominia del nemico,all'astuzia degli altri,ma se scrutiamo nelle pieghe della verita',facilmente scopriamo che le maggiori colpe sono da imputare sopratutto a noi stessi ,cosi' come accadde nel lontano 1860,dove,la meta' dei Duosiciliani,contribui in maniera massiccia alla perdita del Regno,chi per vigliaccheria,chi per corruzione,chi per fessitaggine,causando un enorme,incalcolabile destabilizzazione,regresso ed imbarbarimento alla NAZIONE NAPOLITANA,l'altra meta' della popolazione meridionale si divise in tanti piccoli e sterili rivoli di resistenza,di eroismo,immolandosi in molti casi,ma mai legati fra loro,tutti convinti delle loro azioni,ma mai uniti,senza un filo logico di cooperazione,raggruppamento,depauperando cosi',quel poco di ''buono'' che c'era nelle intenzioni di tutti,cosi' come capita adesso,purtroppo. Il signor Paolo dice:''L'unione fa la forza'',a botta calda non si puo' non approvare questo grido,questo appello,ma poi guardandosi intorno ci si rende conto che è proprio l'unita' duosiciliana l'ostacolo piu' difficile da superare,tutto cio' è un peccato,un vero spreco da parte nostra che non si sia appreso niente in 143 anni di dignita' violata,identita' calpestata,cultura e consuetudini vilipese,oltraggiate,un peccato non avere capito la lezione,non cambiare registro,anzi nel frattempo in molti meridionali è subentrato un forte senso di fatalismo,menefreghismo ed un nemico ancora peggiore,l'egocentrismo sudico. I duosiciliani,a mio sommesso avviso,per risvegliarsi da questo ''GRANDE SONNO'',hanno bisogno di una figura forte,non per servilismo o vassallaggio ma perche' in esso si sono sempre rispecchiati,riconosciuti,da Federico a Ferdinando,da Masaniello a Maradona,in quei momenti il popolo meridionale ha conosciuto l'ebbrezza unitaria,la sua forza etnica,il suo orgoglio identitario,un RE,non una MONARCHIA,un CABESILLA, è l'unico antidoto per rimettere in sesto questo nostro mondo sopito e calpestato,che ora appare un esercito brancaleonico,senza fissa dimora,in balia dei don Chisciotte odierni,confidiamo che la nostra attesa non sia alla ''aspettando Godot'',nel mentre il nostro compito è RESISTERE,RACCONTARE e RESISTERE. FORZA E ONORE deChristen |