Il governo tosco-padano ha scelto il principe ereditario Carlo di Borbone come presidente onorario della futura Banca del Sud. Un successo, frutto della battaglia culturale dei Neoborbonici, sicuramente. Riportare alla luce la Storia del Regno indipendente delle Due Sicilie, coi suoi primati e il suo prestigio, ha convinto i governanti tosco-padani a modificare la loro strategia colonizzatrice: lasciando cadere la pur forte tradizione monarchica savoiarda napoletana e tirando in ballo il riservato rampollo borbonico. Scacco al Re! Perch? questo pessimismo? Perch? il lavoro di riscoperta dell'identit? duosiciliana, finalizzato alla creazione di una seria classe dirigente, dopo 146 anni finalmente di nuovo al servizio della nostra Nazione, ? ancora ad uno stadio pressoch? iniziale. Le esperienze passate e presenti di liste civiche e partiti meridionalisti non lasciano ancora molto spazio alla speranza di riscatto dallo status di colonia. Dunque il lavoro da fare ? ancora tanto, e per aggregare insieme le forze migliori per risollevare la nostra Nazione calpestata serve il "marchio Borbone" come icona storica, come strumento di liberazione culturale, simbolo della lotta contro i colonizzatori, e non come attore politico individuale. Carlo di Borbone presidente onorario della Banca del Sud ? per noi un'incognita ed una debolezza insieme. Incognita perch? non ? chiaro a me e ad altri amici se SAR sia egli stesso un neoborbonico. Pu? sembrare un paradosso, un garbuglio verbale, mentre ? un nodo politico centrale. Abbiamo da pi? parti denunciato e condannato l'individualismo con cui tanti neo-meridionalisti in passato hanno reso vane le loro azioni: quello di Carlo di Borbone potrebbe esserne solo l'ultimo esempio, nonch? il pi? grave ed il pi? pericoloso. Una debolezza, perch? identificare il periodo storico borbonico come positivo e prospero per la Nazione duosiciliana ? un conto, sentirsi tutti sudditi della dinastia Borbone-Farnese ? un altro. Con questo non sto demonizzando chi ha simpatie o ambizioni monarchiche, il mio ? un discorso di pura opportunit? politica. Con questa mossa, i toscopadani ci hanno dato un contentino e ci hanno messo un bel guinzaglio. Un vero e proprio scacco al Re. Se Carlo di Borbone dovesse fare una mossa falsa, o semplicemente una mossa sconveniente per loro, i potentati romani e padani tireranno il guinzaglio e useranno nuovamente, ma con rinnovata forza, l'aggettivo "borbonico" contro di noi, cos? come facevano i "padri del risorgimento italiano". Fiaccando in questo modo qualsiasi battaglia culturale di riscoperta identitaria. S?, perch? l'identit? duosiciliana NON ? e NON PU? ESSERE al servizio dei Borbone; piuttosto ? STATO e POTREBBE ANCORA ESSERE il contrario. Ma non possiamo pretendere di spiegare in futuro queste finezze ad una Nazione gi? fortemente rassegnata, distratta e anarcoide. Scacco al Re, quindi. Tutti, pedoni cavalli e alfieri, a difendere il Re, per non perdere la partita. Il Re che ha bisogno del NOSTRO aiuto, e non (eventualmente) NOI del SUO. Chi ? strumento di chi in questa partita? Per liberare una Nazione dalla servit? serve principalmente un esercito, e nemmeno uno qualsiasi. Serve un esercito efficiente e ben organizzato, possibilmente dotato delle micidiali armi non-violente, gi? sperimentate con successo dall'indiano Gandhi contro gli inglesi. La domanda ora si fa urgente: quando lo costituiamo questo benedetto esercito poderoso al servizio della Nazione??? Mario Bellotti, wousfan@hotmail.com |