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APPROCCIO ALLA POLITICA - Lumiere PDF Stampa E-mail

Partendo dai punti sin ora trattati in tutti gli ultimi interventi apparsi ultimamente in neoborbonico .org, vorrei provare a schematizzare, aggiungendo qualcosa di mio, così per aprire una traccia forse non prevista alla discussione di domenica. Ho cominciato ad elaborare questa linea che forse potrà esserci utile o forse la cestinerete.

Prendetela per quello che è in tutti i suoi limiti oggettivi, di tempo e di spazio, comunque un esercizio di buona volontà alla causa comune, abbondantemente incompleto e impreciso, o forse sbagliato, ed è ovvio. Questo lo direte voi tutti. Da soli si sa non si cantano messe.

Anche se può risultare lontanissimo o apparentemente irreale, da volo pindarico, vuole essere un inizio di piano comune a lunga gettata, anche se da alcuni interventi percepisco aria di disincanto e frustrazione incolmabili.

Alcuni parlano di internet, è importante, chi non lo ha capito, ma bisogna essere trasparenti e compatti, la gente vuole capire quando si siede avanti ad un computer schifoso. Specie se si parla di politica. Bisognerebbe convincere e informare chi non è addetto ai lavori e non segue le infinite vicende interne di chi milita.

E' difficile, lo so. Ma bisognerebbe discutere anche di questo. Le forme di divulgazione e di approccio alla politica. Mi direte che il Movimento non è schierato come soggetto primo. E' vero, ma l'interesse collettivo di capire è enorme. Il limite alla comunicazione di tutti i militanti storici neoborbonici e parlo sempre in relazione alle ultime esperienze politiche non proprio incoraggianti, perdonatevi ma lo devo dire, è di pensare che tutti sappiano nei minimi particolari tali vicende, si importanti, ma sostanzialmente assenti nel web e più in genere nell'informazione di massa in forma realmente divulgativa.

Forse non sono informato a sufficienza, mi direte per favore dove guardare, così mi aiuterete. Si parla delle enormi capacità di internet, ma poi molto spesso si dicono cose che non aprono realmente a nuove anime. Si invocano i giovani e poi si scoraggiano. Bisognerebbe parlare quasi sempre pensando a chi ci vede per la prima volta. E' difficile, ma bisognerebbe sforzarsi. E' un contributo, non è polemica. Se sbaglio, ditemelo, ve ne sarei grato.

Credo, inoltre, che se non cominciamo a stilare un piano politico sui tempi lunghi, cioè di ampie prospettive, anche ambizioso, non troveremo mai alleati forti e credibili, mai i consensi che tutti sognamo. In alternativa il rischio che tutto resti così com'è, è altissimo.

Saluti a tutti

Lumiere

neo.lumiere@ email. it

Schema : (ovviamente è un appunto, una bozza aperta, abbondantemente incompleta e sbilanciata)

 

Preparatori

1- La storia come pratica e disciplina all'azione politica.

1860 come primo e significante motivo aggregante.

2- Pianificazione preliminare generica. Assemblea. Congresso generale dei militanti, anche in internet, eventuale appuntamento in rete con camera web. Ampliamento della comunicazione del movimento e delle possibilità offerte oggi da internet e le nuove tecnologie.

3- Ideazione e coordinamento di una linea politica democratica, trasparente, comune, e definizione progressiva dei militanti, in tempi brevi, nei singoli ruoli individuali.

Definizione chiara degli obiettivi strategici e tattici.

Poi partire tutti per la ricerca delle risorse. Vanno valutate apertamente tutte le proposte. Prima del congresso va preparata un'informativa per rendere partecipi tutti i militanti a pensare ad una soluzione concreta da sottoporre al congresso.

Di seguito alcuni punti della possibile discussione e pianificazione alla formazione di un partito politico.

Risorse

1- Bisogna evidenziare quanto prima la linea politica completa per la ricerca del necessario sostenitore economico, finanziatore direi certamente non italiano. E' quasi sicuramente necessario un intervento straniero, anche uno stato se non reso palese, con il quale fare un patto anche sotterraneo, un vero contratto di investimenti e finanziamenti, un'alleanza con tempistica calcolata, anche nel rischio di non trovare i necessari consensi in tempi brevi, ma almeno considerato il calcolo di quanto ci si possa rendere palesemente visibili e contrattualmente interessanti con determinati finanziamenti iniziali. 

Fare quindi con tale soggetto economico un'alleanza politica ed economica per futuri investimenti nel Meridione e relativi scambi. Investimenti che sono l'unica possibilità concreta in grado di cambiare il corso della storia, come del resto è sempre successo in questi casi. 

Sul territorio italiano è difficile se non impossibile trovare finanziamenti per l'ovvio compromettersi in situazioni economiche ed imprenditoriali già politicamente radicate sul territorio. Nessuna attivita o economia esistente nel Meridione è libera e/o potente a tal livello da investire fortemente ed in maniera determinante, tale da alterare minimamente gli equilibri socio-politici esistenti, oltre quelli non legali e contro ogni interesse popolare. 

E' ovvio che dopo un'affermazione tangibile sul campo di una nostra linea politica, bisognerebbe solo fare attenzione chi frequentare, da chi farsi avvicinare, ma ora nessuno ha un reale interesse significante. 

In questo senso il nostro "futuro ambasciatore", (nostro propositore di progetto) la nostra linea politico-diplomatica, il nostro "ministro degli affari internazionali" e relativa commissione, sono, suppongo, da identificare e tracciare quasi subito, appena trovata e formalizzata una linea comune. 

Quindi, appena formalizzato uno studio-progetto-relazione adeguato, la penetrazione e relativo consenso sul territorio sono possibili solo con adeguati finanziamenti per la formazione ed il potenziamento radicale del movimento politico e relativa propaganda. 

Inoltre non potremo fare tutto da noi, comunque, per quante a quali qualità avessimo a disposizione. Credo che dovremmo incominciare a capire immediatamente che l'accentramento delle competenze oltre che i poteri, anche in un gruppo ristretto, sono dannosi. Le gestione va si diretta con una commissione seria, i quadri di partito, ma estesa anche ad altre competenze, oltre quelle di dirigenza politica e militanza. 

Avremo bisogno quasi subito di poter pagare professionisti seri, strutture di servizio parallele a noi, agenzie di diversi tipi, scelte per la loro evidente preparazione specifica, ai quali forse interesserà poco il contenuto delle nostre iniziative, ovviamente da noi dirette e finanziate, dovremo essere i loro committenti, agenzie anche non napoletane se servono determinate competenze, ma che saranno determinanti per incidere capillarmente su un territorio così difficile come il Sud.

2- Ci saranno uno statuto del partito, ovviamente, ed un piano di gestione economica, relativa ragioneria ed amministrazione, trasparenza a tutti i militanti, i quali potranno accedere agevolmente a qualsiasi tipo di informazione economica.

 

Diffusione e Propaganda 

 

Di seguito due punti che indirizzano i militanti in maniera disciplinata, quindi coordinamento all'azione pianificata secondo il proprio orientamento individuale. 

1- Particolare attenzione e competenza verso tutti gli strumenti di comunicazione e diffusione esistenti, estesi a livello internazionale. Strategia comune e disciplina per definire chiaramente le linee da adottare, con una tempistica coordinata rispetto agli obiettivi. Selezione di portavoce idonei all'impatto mass-mediale.

2- Possibile coordinamento, se necessario, anche di una linea politica dimostrativa, militare e propagandistica. In tal caso andrebbero temporaneamente adottati i criteri di una formazione combattente, precauzioni, discrezione, prudenza e coraggio, segretezza, alta specializzazione, relativa o necessaria gerarchizzazione, pianificazione strategico-tattica, in tal senso il rischio è calcolato sui risultati, restringere di molto le fila degli attivisti militari e volontari è inevitabile, per indisposizione e non adeguatezza di molti. Per militare va inteso non l'uso delle armi tradizionali, ma quello sofisticato della propaganda dimostrativa e tecniche tese allo scoop, di diffusione forzata attraverso eventi speciali tesi alla realizzazione della notizia eclatante e massificata, condotta in stretto contatto e collaborazione ad agenzie stampa, di comunicazione, ecc.

 

Approccio politico e militanza

 

1- Dare possibilmente all'azione politica una connotazione di estrazione storico-culturale e non ideologico-tradizionale, e questo già avviene nel movimento. E' una differenza apparentemente inesistente per molti, ma strategica, comunemente detta trasversale. Se ne deduce sin da ora che le nostre singole vedute, le nostre differenze, saranno e potranno essere motivo di ricchezza comune, saranno il nostro patrimonio e forza. La nostra futura velocità in campo politico oltre che vera risorsa. Le nostre contraddizioni saranno positivamente il riflesso della società futura.

2- La distinzione tra conservatori e progressisti e aggiungerei anche rivoluzionari (anche se può apparire contraddittorio alla nostra storia) è ora strategicamente sbagliata, ma individuarla sarà utile motivo di fratellanza e forte stimolo all'elaborazione, sarà motivo di verifica e crescita in ognuno di noi e non arroccamento personalistico. L'autenticità e l'onestà della nostra fede, questi credo debbano essere i nostri presupposti fondanti, senza fini personalistici strumentali, dannosi quasi sempre alla causa comune e per questo non condivisibili. Uniti e politicamente compatti si vince. Perfetto sarebbe lasciare convivere sempre le due o tre anime presenti anche in ognuno di noi.

Questa è una differenza fondamentale di distinzione dalla politica esistente, e fondamentalmente dal retaggio storico che le produce. Il meglio di un conservatore o il meglio di un riformatore o rivoluzionario credo debbano, per la nostra identità politica, essere intesi filosoficamente e non storicamente, come spinte del carattere politico individuale e non come estrazione o riferimento o collocazione politica.

 

Questioni da risolvere di primaria importanza presenti sul territorio meridionale  (alcune)

 

1- Criminalità organizzata e delinquenza comune, collusioni politiche ed economiche

2- Clientele, politiche ed economiche

3- Baronie e servaggio

4- La diffidenza se non l'incancrenita avversione della popolazione meridionale alla politica

5- Eccessiva preoccupazione e/o sudditanza alle problematiche e le informazioni del Nord

6- L'inesistenza di una vera politica meridionale

7- Stato sociale fortemente degradato rispetto al Nord

 

Fattori positivi da coltivare e da diffondere  (alcuni)

 

1- Amore per la propria terra, al di là dei riscontri oggettivi

2- Riscoperta della dignità e dell'orgoglio delle proprie origini

3- Nuova partecipazione civile e giovani meridionali

4- Voglia di giustizia sociale, esemplare

5- Voglia di non emigrare, di lavorare onestamente, di benessere su valori autentici

6- Voglia di cambiare, di non essere considerati pregiudizialmente inferiori

7- Voglia di sapere, di migliorarsi singolarmente, di realizzarsi secondo proprie aspirazioni

 

Autocritica nostro movimento circa la concezione politica - disciplinari preventive da definirsi

 

1- Individualismo e disfattismo

2- Pregiudizi senza ragioni collettivamente incomprensibili, umorali

3- Libertà solo diritti e senza doveri

4- Anarchia latente

5- Mancanza di azione comune e disciplina

6- Personalismi e micro oligarchie

7- Eccessivo verticismo ingiustificato o aleatorietà dei quadri dirigenti

8- Deresponsabilità o mancanza di trasparenza dei dirigenti e su relativi obiettivi comuni

9- Disorganizzazione e frustrante mancanza di mezzi adeguati

10- Pregiudizi economici di molti, la politica costa e se ben condotta non ci si sporca con il denaro.

 

Sono ovviamente fondamentali onestà, umiltà, dedizione, organizzazione, gioco di squadra, disciplina e fede autentica nella causa comune.

 

Linee Nuove

Si dovrebbe pensare anche ad una proposta di nuova costituzione - bozza di costituzione

Proposta di linea politica ed alcuni obiettivi possibili e fondamentali per la Nuova Due Sicilie

1- Scelte strategiche reali da adottare subito e/o di propaganda nell'azione politica e utili nelle pressioni da esercitare in/e/o trattative future, oltre che la definizione degli obiettivi circa le reali vocazioni della società meridionale e la nostra capacità di comunicare con essa. Tipo, es. : "politica autonoma e federalismo reale, autonomia territoriale o separatismo, secessione o/e alleanza straniera e/o protettorato indipendente."  Inoltre la "Sicilia e l'autonomismo siciliano come risorsa alla causa comune del Meridione".

2- Nessuna lotta alla criminalità organizzata, ma guerra. Un governo esclusivamente meridionale indipendente non avrebbe più alcuna legittimità storica nell'inquadrare le origini del fenomeno criminale organizzato. Deve solo risolverlo definitivamente e celermente. Pena essere internazionalmente squalificati per sempre. La criminalità organizzata come camorra e mafia, oltre che il terrorismo locale ed internazionale, dovrebbero essere trattati sul territorio alla stregua di uno stato straniero che invade la propria terra, con speciali leggi militari, come previsto da accordi internazionali in caso di invasione di uno stato nei confronti di un altro e quindi, reazione in misura proporzionata all'attacco, secondo proprio parametro di difesa e forza di fuoco.

Ciò esula totalmente dal normale ordinamento per i normali cittadini, garantiti da avanzate norme condivise di diritto penale e civile. Solo per questi odiosi reati, come quelli di mafia o di camorra o terrorismo, provati o addirittura protratti nei confronti della popolazione nel suo complesso, va reintrodotto l'uso della detenzione come condanna e non più come recupero o riabilitazione o reinserimento. Pena quindi. Non villeggiatura. Non pena di morte. No tortura. Ma ergastolo effettivo, speciale.

Isolamento coatto permanente senza eccezioni o deroghe. Infatti tali reati andrebbero considerati come crimini antistato, cioè offensivi e dannosi all'intera società. Andrebbe istituito il solo lavoro forzato in isolamento coatto, in particolari istituti di pena costruiti solo per tali reati di guerra, isolatissimi, dichiarando apertamente, senza revoche o addolcimenti di pena, la definitiva morte civile del condannato e l'assoluto isolamento, per sempre, dalla famiglia, dal gruppo di appartenenza e dalla società, isolato anche dalla stessa società penitenziaria.

Celle isolate con annesso cortiletto indipendente. Niente televisione, telefono, posta, o altri strumenti di comunicazione ed informazione. Nessuna attività di recupero è possibile, ma sono concesse, ma sotto stretta sorveglianza, formazione culturale e attività di intrattenimento, sufficiente comodità, igiene, salute, assistenza religiosa, niente di più.

La delinquenza comune collegata ad organizzazioni mafiose, oltre che le collusioni politiche ed economiche legate a fenomeni di criminalità organizzata e che le assecondano e le favoriscono vanno colpite severamente, anch'esse trattate in isolamento, con pene inferiori se non coinvolti in omicidi e proporzionate al danno procurato. La tendenza al riassorbimento e risanamento di tutte le connivenze è sicuramente data dalla guerra esemplare e diretta agli esponenti di spicco, con metodi e pene memorabili ed ergastolo speciale.

L'ordinamento giudiziario dovrebbe essere riformato completamente sul principio di differenziazione dell'uguaglianza, come lo si è proposto in alcuni stati americani, ma non in vigore. L'intero apparato giuridico, la legge, dovrebbe non essere più uguale per tutti secondo principi di superato positivismo, ma differenziato secondo pari opportunità. Chi ha meno in risorse, ha qualche attenuante in più, non più a discrezione del giudice come avviene oggi, ma secondo parametri prestabiliti, simile ed è un esempio, al meccanismo adottato nel calcolo della giusta pressione fiscale, cioè condanne con "aliquote" differenziate sul danno procurato.

Comunque necessita come il pane, una giusta riforma della giustizia, severa e non ipocrita verso certi reati e proporzionata e giusta per tutti i cittadini. Questo darebbe enorme slancio all'economia, sicuramente favorirebbe l'intervento di capitale straniero per l'apertura di nuove imprese e nel rispetto delle leggi sulla concorrenza anch'esse variabili in proporzione alla compatibilità territoriale. Tale concetto di variabilità proporzionata è come un ammortizzatore e differenziatore variabile delle regolamentazioni legislative e delle singole individualità sul territorio.

3- La centralità del Mediterraneo ed in esso il nostro ruolo centrale di stato internazionale autorevole.

4- Lo stato sociale dovrebbe essere il punto di forza nei diritti del cittadino meridionale. Dovremmo reinventare nella contemporaneità quella che è stata fortissima nei secoli la tradizione dei Cavalieri di Malta per l'assistenza sanitaria. Le strutture pubbliche e ospedaliere e di vario genere, la qualità delle università, la formazione professionale, la ricerca, i seminari ed i convegni internazionali per la sperimentazione scientifica di ultima generazione, l'industria farmaceutica e i diritti fondamentali dell'essere umano alla vita.

Il dialogo continuo tra scuola e lavoro, formazione simultanea al mondo del lavoro, come avviene nelle migliori università tedesche o americane. L'assistenza agli anziani, specie quelli soli, ai disabili, secondo le migliori convenzioni e ricerche, ai sofferenti e ai deboli, ai poveri anche i cosiddetti "vergognosi". Strutture sportive per i giovani e iniziative culturali di respiro internazionale e di rivalutazione della nostra storia. Storia e futuro mai slegate. La creazione di strutture e campus studio abbondantemente adeguati alle aspettative oltre che alla felice convivenza e ottima salute delle categorie in difficoltà suddette.

Va promosso realmente l'uso e lo studio delle lingue straniere, l'inglese, il cinese, ed altre. Va fondato un centro studi internazionale per la diffusione mondiale delle lingue e tradizioni meridionali, sempre affrontate e considerate in una logica di scambio e mai di contrapposizione o ancor peggio superiorità. Questi atteggiamenti lasciamoli ad altri.

Particolare attenzione dovrà essere data agli emigranti meridionali costretti dal regime norditaliano ad abbandonare i propri luoghi di origine. Dovrà per questo essere creata una prestigiosa fondazione monumentale della memoria, sul modello delle fondazioni anglo-americane, anche con l'ausilio di quei meridionali che hanno avuto fortuna altrove. Anche per fratellanza e scambio economico e culturale, oltre che di formazione e ricerca tra i popoli. Alla memoria dovrà allo stesso modo essere creata una importante e monumentale fondazione per non dimenticare, in memoria del brigantaggio meridionale con l'applicazione delle leggi razziste sabaido-lombrosiane sino agli anni 1940, anno di quando vennero eliminate anche dalle regolamentazioni internazionali.

5- Equilibri internazionali presenti e futuri, alleanze economiche e politiche con altri paesi, interessi strategici reali possibili ed economici fondamentali.

6- Il nostro autorevole ruolo di pace nel Mediterraneo, in Medio Oriente, nel mondo.

7- Ridefinizione della nostra strategia europea e valutazioni strutturali, circa la nostra possibilità di intendere l'Europa ed eventualmente esserne fuori di essa. Valutazioni di carattere socio-economiche e dei mercati internazionali. Eventualità di una propria moneta. Lotta radicale al Signoraggio.

8- Rapporti con le banche. Le banche duosiciliane dovrebbero essere messe in condizioni di attrarre ricchezza da tutto il mondo con particolari agevolazioni fiscali rispetto a quelle internazionali, extra europee, e concedere prestiti molto agevolati a imprese e lavoratori locali. Attenzione fortissima nel combattere il riciclaggio di denaro sporco, sia locale che estero, come unica vera possibilità e garanzia internazionale, da offrire con sicurezza e per bilanciare la maggiore autonomia fiscale rispetto agli altri paesi. Sciogliere lo stato da ogni vincolo bancario relativo al signoraggio ed altre speculazioni privatistiche a solo danno della comunità.

Bisognerebbe valutare come posizionarsi paralleli al sistema monetario europeo, simili vagamente alla Svizzera o alcuni paesi Arabi, la Napoli economica rifondata anche come Dubai, o Inghilterra o comunque una nuova ed avanzata formula fiscale ed economica delle Due Sicilie.

9- Due Sicilie come l'avamposto più avanzato culturalmente per la convergenza di culture del Mediterraneo, religioni comprese. Particolare attenzione alle principali tre religioni monoteiste, Cristiana, Ebraica, Mussulmana. La nostra identità va salvaguardata, insieme al rispetto ed all'esercizio di tutte le religioni.

Istituzione di un futuro ministero e osservatorio delle religioni, scelta obbligata anche per le preferenze da accordare ai vari interlocutori e rappresentanti ufficiali di singole religioni presenti sul territorio e non solo. Imprimere diplomaticamente questo andamento a livello internazionale. Questo sempre nel principio delle tradizioni locali e non intese come origini, discorso estremamente pericoloso, ma come cultura centrale portante di un popolo, come tradizione.

In tal senso la religione cattolica è centrale. La laicità dello stato inteso non come libero arbitrio assoluto di libertà di puro stampo positivista, oltre che feroce fondamentalismo antireligioso, ma nel rispetto condiviso e senza ipocrisie anche di valori religiosi universalmente condivisi sul territorio e dalla gran parte dei cittadini, anche stranieri. Tale ministero sarebbe l'unico autorevolmente istituito in grado di decidere legittimamente in base al reale concetto di reciprocità, oggi tanto malamente sbandierato. L'unico in grado, senza investirsi come autorità religiosa, di condizionare e modificare gli andamenti dei flussi anche migratori, nel rispetto della libera circolazione delle merci e degli uomini, e di tutti gli equilibri di scambio internazionali.

10- Contro ogni tipo di razzismo e discriminazione pregiudiziale e pari opportunità per tutti. Applicazione di un sistema meritocratico e competitivo regolamentato, sorvegliando con severità ogni fenomeno baronale o di immotivato e dannoso privilegio.

11- Flotta mercantile forte, sia aerea che navale, favorendo la libera circolazione delle merci e dei passeggeri. Dovremmo concedere il passaggio a tutte le merci nessuna esclusa, da ogni dove, eccetto quelle che destinate al mercato interno non rispettino le nostre norme nazionali, di trasporto e navigazione, di fabbricazione dei prodotti e salvaguardia dei lavoratori e quelle non sostenibili nel favorire lo sviluppo delle economie locali.

12- Turismo, agricoltura, industria, imprese, trasporti, servizi aziende terzo settore, comunicazione, ricerca, università, scuola, anti burocratizzazione degli uffici pubblici da riformare su modello nord europeo o americano o similare concezione, tutto anche con l'impiego di investitori esteri incentivati dalle riforme strutturali. Dovremmo essere interlocutori internazionali privilegiati nel Mediterraneo, nei confronti dei Paesi Mediorientali e Nord Africani, con i quali dovremmo tessere maggiori scambi commerciali e culturali, oltre, è naturale e implicito, che con Europei ed extra Europei. La politica di sviluppo adottata in paesi come Dubai o in Australia, dovrebbe essere presa in seria considerazione negli scambi. Nel Mediterraneo dovremmo essere un autentico nodo di pace e prosperità. Ruolo che ci compete di diritto dalla nostra stessa storia pacifica.

13- Dovrebbe essere fatta una pianificazione totale del territorio e prestare particolare attenzione all'architettura di prestigio, quella popolare e al paesaggio. Recupero possibile ed innovazione dovrebbero procedere di pari passo alla compatibilità ed ecologia ambientale oltre che valorizzazione del territorio. Dovrà essere completamente riorganizzata la rete dei trasporti, dando spazio nelle opere pubbliche e di importanza strategica ai più avanzati ricercatori e architetti, sia locali che stranieri, ma di indiscussa fama internazionale, su un'idea del costruire rispettosa dell'ambiente, del paesaggio e dell'innovazione. Anche la comunicazione digitale dovrà prendere ad esempio realtà come quella californiana o quelle più avanzate.

14- La ricerca, l'arte, la cultura, dovrebbero essere sostenute con investimenti da parte delle imprese, anche straniere, attraverso l'abbattimento a zero delle tasse sugli importi concessi o investiti a tali scopi oltre che altre eventuali agevolazioni fiscali alle imprese ed ai privati che le finanziano. Tutte le regolamentazioni sul copyright e diritti d'autore internazionale e costi relativi dovrebbero avere lo stesso trattamento di favore per questi tre settori strategici.

15- I flussi migratori di persone dovrebbero essere controllati rigidamente su rigorosi criteri di idoneità e ricettività del territorio, variabili, differenziati secondo la compatibilità demografica e ambientali. Sistemi di intercettazione satellitare e a infrarossi, anche automatici, dovrebbero essere usati non solo in campo militare, ma dalla difesa per individuare in partenza l'esodo di massa di profughi clandestini. L'intercettazione preventiva e relativo dirottamento dovrebbe avvenire secondo normative umanitarie internazionali riconosciute e se assenti o incomplete, semplicemente secondo quelle adottate a livello nazionale in accordo con altri paesi partners. I flussi dovrebbero essere costretti o preventivamente evitati da una regolamentazione organizzata attraverso l'incremento di avamposti di solidarietà e sviluppo nelle zone strategiche, comprese come aiuti alle popolazioni in difficoltà per l'autodeterminazione e la crescita al benessere.

E così di seguito

Grazie per chi è riuscito ad arrivare sin qui

LUMIERE

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