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L'orgoglio di essere meridionali

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Risorgimento e Cattolicesimo PDF Stampa E-mail
Risorgimento e Cattolicesimo, dibattito sempre aperto


ROMA, domenica, 19 febbraio 2006 (ZENIT.org <http://www.zenit.org/>).- Pu?
l'unificazione dell'Italia giustificare la guerra di espansione fatta dai
Savoia nei confronti della Santa Sede? Le ruberie, gli espropri, le
spogliazioni, le persecuzioni nei confronti della Chiesa e dei cattolici?

A queste ed ad altre domande ha cercato di rispondere in maniera originale
Massimo Viglione, docente di Storia Moderna all'Universit? di Cassino e
all'Universit? Europea di Roma, con un libro "Libera Chiesa in Libero Stato?
Il Risorgimento e i cattolici: uno scontro epocale (Citt? Nuova, pp.272,
Euro 18,00)".

Per saperne di pi, ZENIT ha raccolto questa intervista per voi.

Perch? questo libro? E quali sono le conclusioni a cui ? giunto?

Viglione: Gli studi sulla storia del processo unitario italiano hanno avuto
una vera rinascita di interesse negli ultimi venti anni; decine di
pubblicazioni, convegni, interviste hanno aperto nuovi scenari nella
conoscenza storica degli italiani. Per la prima volta vari studiosi ed
esperti, anche di differenti tendenze ideologiche, hanno voluto approfondire
la tematica risorgimentale con serenit? ma anche con sincerit?, cio? senza
il solito velo adulatorio e rifuggendo dalle banalizzazioni che negli ultimi
150 anni le scuole storiografiche dominanti (la liberale, la nazionalista,
la marxista, la catto-progressista) hanno imposto in maniera acritica quando
non fanatica.

Ne ? scaturita una rivisitazione intelligente e veritiera dell'intero
movimento risorgimentale e delle sue conseguenze - in pratica dell'intera
storia italiana degli ultimi due secoli - che ha affascinato e continua a
coinvolgere un vastissimo numero di lettori non supinamente accasciati sulla
"vulgata" dei giacobini prima e dei quattro padri della Patria poi, buoni e
santi, e degli insorgenti prima e di Pio IX e dei Borboni e dei "briganti"
meridionali poi, brutti e cattivi.

Questo libro, che si incentra specificamente sulla guerra che il movimento
risorgimentale ha mosso contro la Chiesa Cattolica (dalle origini
settecentesche fino agli inizi del XX secolo sotto la zavorra del fanatismo
antireligioso massonico), fornisce il quadro generale dell'intero fenomeno
come finora non era mai stato presentato, arricchito dalle pi? recenti
acquisizioni della suddetta storiografia. Per il lettore non esperto ma
sereno idealmente, le sorprese non saranno poche, e forse qualcuna anche un
po' amara... Ma ? il prezzo della verit?!

Sarebbe stato possibile realizzare l'Unit? d'Italia senza una guerra tra
Savoia e Santa Sede?

Viglione: Certo, ? ovvio. Sarebbe bastato fare la cosa pi? logica e sensata:
fondare il nuovo Stato unitario sulle radici identitarie degli italiani, che
affondavano (e affondano tutt'oggi, nonostante tutto) sui precedenti 15
secoli di storia cristiana.

Invece, si volle procedere in maniera antitetica alla logica per evidente
fanatismo anticattolico: si condusse una guerra secolare contro la Chiesa e
la fede degli italiani, in pratica contro la stessa identit? religiosa,
civile e culturale di quelle popolazioni che si volevano riunire in un unico
nuovo Stato. E', appunto, il "fare gli italiani" di dazegliana memoria.

Il problema ? che gli italiani gi? c'erano, da secoli. E infatti, quando
dimostrarono di non essere d'accordo con le ?lites unitariste e
anticattoliche, furono sterminati, come nel caso degli insorgenti prima e
dei cosiddetti "briganti" meridionali poi. Un numero di gran lunga maggiore
di 100.000 italiani dovettero pagare con la vita e con la rovina economica
il prezzo della loro fedelt? alla Chiesa e ai propri secolari legittimi
sovrani. Molti di coloro che restarono, furono poi costretti ad emigrare per
non morire di fame. E si tratta di milioni di persone, come ben sappiamo.

Non dimentichiamo che il nostro ? l'unico popolo dell'Occidente che negli
ultimi due secoli, quelli successivi alla Rivoluzione Francese e
all'instaurazione del concetto moderno di democrazia, ha subito ben tre
guerre civili. Che sembrano ancor oggi tutt'altro che finite nell'animo di
molti italiani...

E' esistito un Risorgimento cattolico?

Viglione: E' esistito, in quanto la Chiesa Cattolica non ha mai insegnato
che l'Italia non potesse assumere forme politiche e istituzionali unitarie.
Lo stesso atteggiamento di Pio IX in occasione del 1848 lo dimostra
ampiamente. Pio IX cambi? giudizio sul movimento unitario quando si rese
conto che lo scopo dei Savoia non era fare la confederazione degli Stati
preunitari con a capo il Papa (vale a dire una forma istituzionale e
politica rispettosa delle radici identitarie italiane), come previsto dal
progetto neoguelfo, bens? conquistare quanto pi? possibile della Penisola a
danno degli altri legittimi sovrani.

Ma soprattutto quando si rese conto che i vari Mazzini, Garibaldi e perfino
lo stesso Gioberti altro non volevano che un'Italia repubblicana e non solo
senza Papato, ma definitivamente decristianizzata. Allora, dinanzi a ci?, il
papa che per primo aveva simpatizzato non con il liberalismo (dottrina
sempre condannata dalla Chiesa) ma con l'idea di un'Italia cattolica e
confederale, divenne il primo avversario (o meglio, la prima vittima) di
quel movimento che aveva come scopo ultimo la scristianizzazione degli
italiani.

Nel libro lei sostiene che obiettivo dei radicali e degli anticlericali era
quello di sovvertire la Chiesa, indicata da alcuni come "vecchio cancro", e
sradicare il cattolicesimo dall'Italia; e che questo progetto ha una
continuit? nel regime fascista e nelle forze laiciste post Seconda Guerra
Mondiale. Pu? illustrarci meglio questo suo punto di vista?

Viglione: Come molti storici hanno ormai asserito nei loro studi, penso a un
Erensto Galli della Loggia o a un Emilio Gentile, ma non solo, proprio
l'ideologia giacobina e nazionalista allo stesso tempo del movimento
risorgimentista ha aperto la strada allo sviluppo dei totalitarismi
nell'Italia del XX secolo.

Il fascismo non ha specificamente combattuto la Chiesa, ma ha tentato di
cambiare gli italiani, di creare il "nuovo italiano"; come lo stesso
Mussolini spesso dichiarava (e Giovanni Gentile con lui), il fascismo era in
fondo il pi? coerente esito del tentativo di "fare gli italiani": cio?, del
Risorgimento. E si trattava di un italiano non cattolico, evidentemente...

Quanto alle forze laiciste (sia liberali che marxiste e radicali) ... beh,
lo possiamo ben vedere non solo in tutto il processo di scristianizzazione
attuatosi dopo il 1968, ma anche oggi ogni giorno nella vita politica
quotidiana: le sembra che la Chiesa Cattolica, le gerarchie ecclesiastiche,
i cattolici in genere, possano dire oggi di vivere in una societ? che, non
dico si ispiri, ma almeno rispetti le radici cristiane dalle quali l'Europa
e l'Occidente sono nati e hanno sviluppato la loro millenaria civilt??

Come negare che proprio in questi giorni stiamo assistendo a un ritorno di
quegli atteggiamenti anticlericali (l'anticlericalismo ? sempre il preludio,
il primo inevitabile passo, di ogni forma di anticristianesimo) con un
inquietante crescendo di toni e anche di azioni contro la Chiesa e la sua
dottrina, come anche gli ultimi due pontefici hanno ripetutamente
denunciato? E allora la domanda si pone spontanea: dove trovare la sorgente
di questo veleno mai esaurito?

Per quanto riguarda l'Italia, la risposta ? ovvia: proprio in quello spirito
anticattolico di cui era colma l'ideologia e la prassi politica dell'?lites
liberali, giacobine e repubblicane che hanno realizzato l'unificazione
italiana. Unificazione, appunto, e non unit?. Lo possiamo costatare oggi
ogni giorno nella vita politica della societ? italiana.

Danny
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