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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Home arrow Le tue lettere arrow Le tue lettere arrow Storie di Generali, soldati e tesori nascosti

Storie di Generali, soldati e tesori nascosti PDF Stampa E-mail

Conosco poco Gul?, tuttavia ne ho stima, cos? come poco conosco quanto, in termini di vicende personali e politiche, si ? sedimentato nel tempo attorno e all?interno del Movimento. Questa mia poca conoscenza mi consegna alla schiera delle ?nuove? leve che si sono avvicinate all?associazione in virt? di un?influenza pedagogica esercitata dai Neoborbonici e dei primi passi ?politici? compiuti dal Movimento nell?ultimo anno. Per passi politici mi riferisco alla kermesse presso l?hotel oriente del giugno 2005 e alla riunione dei Movimenti Identitari di Caserta dell?ottobre 2005. Entrambe queste iniziative, pur gravate dal grave limite di uno scarsissimo dibattito interno e dall?assenza di un organico programma politico ed organizzativo, ebbero il merito di ridestare l?attenzione di molti sulla possibilit? di rendere attivo, nella societ?, quel patrimonio di sensibilit? e di consapevolezza che il movimento stesso aveva nutrito nei suoi dieci anni di vita.

Affiancare finalmente all?educazionismo la pratica dell?azione sociale e politica. Costruire il ?nuovo neoborbonico? che come il legionario romano portasse nel suo zaino la daga per combattere ed i semi da piantare nella terra conquistata. In tanti in quest?ultimo anno abbiamo tramutato una generica vicinanza ad una piena adesione al Movimento per essere parte di un progetto, sostenerlo ed animarlo. Oggi leggiamo invece che non ? possibile fare politica perch? non ci sono soldi e nessuno che accende le micce! ?Un?affermazione umorale, mal meditata che riduce la politica e la nostra azione, ad un mero problema finanziario. E? vero, senza denaro non si cantano messe, ma noi possiamo, per il momento, fare a meno delle messe cantate. Di miraggi elettorali ne ? piena la storia di questo paese, non occorre produrne un altro made in Naples. Tuttavia, la messa in campo di quell?esercito potenziale di cui parla Gul?, ? l?unica opzione che pu? darci visibilit? ed anche quelle risorse economiche per condurre il gioco con maggiori possibilit?. Penso che l?obiettivo di costruire l?organizzazione dei duo siciliani sia in questo momento prioritario, uno scopo da perseguire con calma e fermezza, giorno per giorno a piccoli passi conquistando spazi, portando uomini e donne del Sud a militare per la propria emancipazione e per quella dell?intero Meridione.

Anche le vicende dei movimenti meridionalisti sono un?ulteriore conferma dell?inutile pratica delle scorciatoie elettoralistiche. Non basta mettere su una bandiera la cartina del meridione o la parola ?Sud? per aggregare consensi. Possiamo scegliere una strada ?entrista? lasciando che il movimento venga fagocitato da organizzazioni politiche ?tradizional-clientelari? (MpA, Lega, Unione, CDL ecc. ecc.), per divenire parte del sottobosco governativo, o imboccare la strada ?esterna?, diventando strumento di formazione culturale e movimento politico e di opinione che condizionando ed orientando costruisca una forza di liberazione e di governo?.

Nessun potere ? poi cos? autodistruttivo da regalarci le risorse per agire, nessuno di tutti quelli che sono seduti al banchetto italiota hanno voglia di alzarsi ed andar via e spero che nessuno di noi si illuda che raccogliendo briciole si possa costruire la nuova storia delle Due Sicilie.

Allora, se le motivazioni ci sono tutte ed i generali anche, ritengo che anche i soldati i siano pronti. Soldati semplici, appunto, come quelli che furono pronti a combattere dalla Sicilia al Tronto ma in cui nessuno ?cedette, se non quando era troppo tardi! Vogliamo commettere due volte lo stesso errore?

Giovanni

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