Sulle celebrazioni del decennio francese ho avuto pi? di una perplessit?, tra l?altro incrementata dalle affermazioni dell?ambasciatore francese a Napoli, il quale non comprende la volont? di celebrare un?invasione perpetrata ai danni delle popolazioni del Sud. Resto sempre fermamente convinto che al mondo siamo l?unico popolo, o per fortuna una piccola parte di esso, a voler celebrare delle invasioni subite nel passato. E? un po? come se i francesi celebrassero l?invasione nazista, o gli ungheresi quella della Russia comunista. Senza addentrarmi troppo nella questione storica, soprattutto perch? non credo basterebbe l?intero giornale per poterla descrivere in maniera dettagliata, pongo semplicemente un quesito: perch? questi ?intellettuali? meridionali che tanto si prodigano a celebrare la Francia repubblicana prima ed imperiale dopo, sbandierando quale motivazione quella del progresso e della civilt? imposte su popolazioni pacifiche, non osannano gli americani di oggi, che al grido di ?freedom? si stanno macchiando di atroci delitti? Inoltre ? odioso ed offensivo sostenere che il decennio francese sia stato foriero di civilt? e di libert?, quasi a sostenere che Noi meridionali siamo degli inetti ed incapaci. Se in quel decennio sono state introdotte novit? a livello socio-economico, non ? sicuramente merito dei francesi, ma del terreno fertile da loro trovato qui da Noi, dove menti brillanti, persone colte e preparate, di sicuro non mancavano. Infine, vogliamo dire quanto ? costata questa invasione al Sud? Decine di paesi bruciati, migliaia di persone uccise, ed altre migliaia mandate a morire in tutta Europa per un falso ideale che nessuno sentiva come proprio. A questo prezzo, onestamente, non penso sia giusto celebrare il decennio francese. Distinti saluti ing. Lorenzo Degl?Innocenti Napoli |