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N? di destra n? di sinistra |
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Cari signori, ?vi scrivo in merito alle lettere degli amici Cav1978 e dell?anonimo, di cui rispettivamente leggo, una domanda riguardo all?orientamento politico del movimento e un avvertimento a quelli che eventualmente guardassero a destra. ?In entrambi i casi ricorderei, per coloro che non lo sapessero che, nella sezione ? Carte Sociali?, ? presente un stralcio del regolamento. L?art. 2 al capoverso recita appunto che l?associazione non ha carattere partitico. Nella sezione ?Perch? Neoborbonici? si ribadisce che non ? un movimento politico-elettorale. Quindi la risposta pi? corretta sarebbe che il Movimento Neoborbonico non ? n? di destra n? di sinistra, ? al di sopra delle parti. Pu? darsi che al suo interno, le persone che si riconoscono nei suoi principi e ideali, che hanno come individui delle loro idee, presi nel loro insieme siano per la maggior parte pi? di una fazione piuttosto che di un?altra. Questo lo si potrebbe affermare solo per deduzione, visto che una certa cultura vede tutto ci? che finisce per borbonico, indipendentemente dai suffissi che lo precedono, come fumo negli occhi. Parliamo qui di una cultura piuttosto miope e demagogica, la stessa che ha scritto e continua a sostenere una certa storia. Per quanto riguarda l?anonimo che ci mette in guardia dall?onorevole di An, a lui direi di non affannarsi tanto, di non sbracciarsi tanto a fornire dati e particolari di un?interrogazione parlamentare. I problemi sono altri? di cui la politica sembra non occuparsi affatto. A lui, per Par Condicio, suggerirei di andarsi a vedere come ? stata gestita la regione Campania e il comune di Napoli in questi anni di ?buon governo?, in modo da avere una visione stereoscopica della situazione. Le questioni che ci devono interessare sono ben altre e di pi? alto valore: la creazione di una coscienza Duosiciliana Quindi passare il messaggio di un meridione culturalmente nazione, fiero del proprio passato, per proiettare nel suo futuro la sua esperienza e ritrovare la dignit? e i valori di un popolo che ? stato grande e pu? e deve esserlo ancora. Gaude Lilio Fortitudo Principum Andevaghensium Don Paolo |
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Cari amici di battaglie, come vorrei fare tanti schiamazzi diurni! Tutti i giorni. In silenzio totale, silenzio assordante sotto le mura del Parlamento a Roma con la nostra bandiera. Come vorrei schiamazzare a Largo 'e Palazzo nella ancora mia Napoli che viene per prima, nel mio sentirmi napoletano. Come vorrei schiamazzare alle Vele della periferia con la mia presenza e con la mia bandiera a portare la mia solidariet? e il mio aiuto a quanti non vogliono diventare picciotti oggi e domani. Questo ? sentimento, ? ideale. Noi per realizzare questo nostro idealismo, dovremmo invece fare politica: che ? tutt'altro. Capovolgere tutto, anche attirandoci le antipatie di chi non la pensa come noi. Diversamente non andremo mai a Largo 'e Palazzo, ma a Piazza Plebiscito e senza bandiere. Giuseppe de Gennaro |
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Schiamazzi notturni-deChristen |
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Lettera aperta alla dirigenza di T&L,in occasione della diatriba creatasi?con il Capitano Romano. Fra?azioni e reazioni Caro Alessandro Capuozzo ?non credo sia questo il modo per costruire questo difficile "edificio" meridionalista.
Ti rammento che il capitano Romano ? una ICONA della riscoperta identita' duosiciliana,persona che ha sempre rifugiato da polemiche e inciuci,una lunga militanza senza macchia dedicata alla riscoperta dei valori e della nostra storia,un assoluto PALADINO,una delle migliori VOCI del nostro popolo.
Se ci sono state delle incomprensioni e si ha voglia di costruire, il cammino intrapreso non ci portera' da nessuna parte,ti chiedo e vi chiedo di stendere un velo di pudore sull'accadimento in essere,non per noi ne per il nostro Capitano ma per non continuare a scivolare sulle bucce di banana che figuri di malaffare,mezze tacche, fotografi da matrimonio che si spacciano per allievi felliniani, dopo magari la terza tazza della quarta bottiglia,lanciano solo per il gusto di incancrenire la nostra gia' irta strada.
Ci sara' il giusto chiarimento per tutta la querelle ma in modo meno chiazziero e piu' "politico",le pulcinellate lasciamole a chi ne ? maestro,il tuo ed il percorso di chi come noi o Romano che dedicano sangue e sudore per la causa vanno mosse in modo piu' serio,credo che le chiarificazioni si debbano fare ma non nel modo in cui qualche ubriacone sta tentando di trascinarvi,ti chiedo a chi giova tutto cio'?Ti saluto con il cuore di sempre.
Noi siamo gli unici spiriti a difesa della identita' duosiciliana,svincolati da archi costituzionali o saluti fascisti almeno nelle nostre riunioni,commemorazioni o conferenze,siamo il cuore PULITO della NAZIONE NAPOLITANA,non scemiamo tutto questo per piccole beghe da condominio artatamente create da chi pur se nato non ne conosce il motivo,ricordati che le uniche entita' esistenti nel mondo sudico siamo noi,costruiamo da questo la PRIMAVERA duosiciliana,il resto lasciamolo a chi gode del pettegolezzo,l'inciucio,la perversione della zizzania.
FORZA E ONORE deChristen
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Per i duosiciliani che "guardano" a Destra |
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Interrogazione parlamentare sui fatti di Napoli
Con riferimento agli incidenti avvenuti a Napoli in occasione del soggiorno di Vittorio Emanuele di Savoia e di Emanuele Filiberto di Savoia, il senatore di AN, Ettore Bucchero, indirizza al ministro dell'interno la seguente interrogazione parlamentare:
" Premesso come noti i subbugli sapientemente organizzati a Napoli da uno sparuto gruppo di facinorosi, sotto le spoglie dei cosiddetti neoborbonici e quant'altri si celano dietro alibi di ridicoli revanscismi per arrecare offesa - fisica e morale - ai due cittadini Savoia, liberati dall'esilio per volont? del Parlamento italiano e a quanti erano accorsi a Napoli per riceverli e salutarli, si chiede di sapere:
1) se risponda al vero che le forze dell'ordine avevano avuto disposizione di non contrastare alcun tipo di violenza;
2) in caso di risposta affermativa, se tale disposizione abbia origine da una precisa volont? del governo oppure da una totale sottovalutazione dei rischi, che pur erano manifestati sin da una settimana prima dell'evento e facilmente ipotizzabili dalla sola lettura della stampa quotidiana;
3) se il ministro dell'interno intenda consentire ulteriormente la violazione del diritto dei cittadini a riunirsi pacificamene, diritto protetto costituzionalmente;
4) se abbia compreso che ogni tolleranza in merito produce pericolosissime emulazioni, i cui danni e responsabilit? saranno addebitati a chi male interpreta la tutela dell'ordine pubblico".
Per opportuna informazione: il Senatore AN Ettore Bucchero ? avvocato, nato a Bari il 13.05.1938 dove ? stato eletto.
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Scomunica di Pio IX ai savoia |
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SCOMUNICA MAGGIORE AI SAVOIA
Lanciata dal Sommo Pontefice Pio IX il 26 Marzo del 1860.
Dichiaro che tutti coloro, i quali hanno perpetrata la nefanda ribellione nelle provincie dello Stato Pontificio, e la loro usurpazione, occupazione ed invasione ed altre cose simili, di cui ho fatto querela nelle mentovate Allocuzioni, oppure hanno commesso alcuni tali cose, come pure i loro mandanti, fautori, aiutatori, consiglieri, aderenti o altri quali si siano, che hanno procurato sotto qualsiasi pretesto e in qualsivoglia modo l'esecuzione delle cose predette, ovvero le hanno per sè medesimi eseguite, hanno incorso LA SCOMUNICA MAGGIORE, e le altre CENSURE e pene ecclesiastiche inflitte dai Sacri Canoni, dalle Costituzioni apostoliche, e dai decreti dei Concili Generali, e se fa bisogno di bel nuovo li Scomunico ed Anatematizzo. Parimente dichiaro, aver essi con ciò stesso incorso egualmente le pene della perdita di tutti e di qualunque siansi i privilegi, grazie ed indulti loro in qualsivoglia modo concessi dai Romani Pontefici Miei predecessori; e non poter eglino essere assolti e liberati da siffatte censure DA NESSUNO; ed inoltre esser eglino inabili ed incapaci di conseguire il beneficio dell'assoluzione, fino a tanto che non abbiano pubblicamente ritrattato, rivocato, cassato ed abolito tutti gli attentati in qualsivoglia modo commessi, e reintegrata ogni cosa pienamente ed efficacemente nello stato di prima, o prestata in altra maniera la dovuta e condegna soddisfazione nelle cose predette alla Chiesa e a questa Santa Sede, ma che sempre saranno e sono a tali cose obbligati, affine di potere conseguire il beneficio dell'assoluzione. Comando che copie delle stesse lettere anche stampate e sottoscritte dalla mano di qualche pubblico Notaio, e munite del sigillo di qualunque persona costituita di dignità ecclesiastica, si presti la fede medesima in tutti i luoghi ed in TUTTE LE NAZIONI, tanto in giudizio, quanto fuori di esso, quale si presterebbe ad esse presenti, se fossero esibite o mostrate.
Dato in Roma presso S. Pietro sotto l'anello del Pescatore il giorno 26 Marzo del 1860 del Pontificato l'anno decimoquarto.
Pio Papa IX |
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