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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Decisione della Gran Corte Speciale di Napoli nella causa della setta L'Unit? Italiana PDF Stampa E-mail

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Decisione della Gran Corte Speciale di Napoli nella causa della setta L'Unit? Italiana. Napoli, 1851.

Libro di 183 pagine che narra?del processo a carico di Settembrini e compagni, del modo con cui venivano procurati i soldi e del modo con cui?reclutavano i fiancheggiatori.?

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Clemente Pimentel de Fonseca PDF Stampa E-mail

Clemente Fonseca

Napoli 2/8/1797 - Napoli 7/11/1865

Generale Brigadiere

Questo uomo senza scrupoli ed opportunista era entrato per queste sciagurate doti , nelle grazie del ministro Pianell, che in quanto ad intrallazzi e cerchiobottismo non era secondo a nessuno.

Figlio di Giuseppe Fonseca, impiegato ministeriale murattiano, frequentò la Nunziatella,uscendone capitano nel 1827.

Personaggio di mediocre levatura, sia militare che morale, molto chiacchierato per le frequenti accuse di affarismo nello svolgere il lavoro del genio che occupandosi della maggior parte dei lavori pubblici si prestava a connivenze con gli appaltatori, soprattutto in occasione dei lavori della ferrovia da Capua a Ceprano.

Pianell nel luglio del 1860 lo nominò direttore del ministero della guerra,dando inizio al primo nucleo storico dei "compagni di merenda", molto ricorrente ai nostri giorni.

Quando il Re decise di affrontare i nemici al Volturno, ordinò al Fonseca di preparare la cassa militare che doveva servire da approvvigionamento finanziario durante la campagna. Appena partito il Re, Fonseca rifiutò di inviare il danaro a Capua rispondendo insolentemente.

Fu l'ultimo atto della sua ignobile carriera.Va da se che cambiato il regime la famiglia del generale riprese l'antico cognome Pimentel de Fonseca, abbandonato quando il vento spirava dalla parte dei borbone.

Riassunto delle lezioni date alla scuola di ponti e strade PDF Stampa E-mail

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Riassunto delle lezioni date alla scuola di ponti e strade su l'applicazione della meccanica allo stabilimento delle costruzioni e delle macchine. Napoli, 1836.

Libro di 584 pagine, per gli ingegneri di ponti e strade in cui si parla della costruzione dei ponti sospesi. Contiene numerosi grafici e schizzi di tiranti per i citati ponti. Dopo il 1860 il libro ? passato al Reale Officio Topografico del Regno d'Italia, come si evince dallo stemma sabaudo.?

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Decreto organico pel reclutamento de' corpi nazionali dell'armata PDF Stampa E-mail

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Decreto organico pel reclutamento de' corpi nazionali dell'armata, spezialmente per mezzo della leva. Napoli, 1834.

Libro di 75 pagine contenente tutti i decreti e regole per il reclutamento per le forze armate di terra e di mare.?

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Lettera al direttore di Gente in difesa della Calabria PDF Stampa E-mail

Egregio Direttore di "Gente"dr.Aprile,prima di tutto mi presento:il mio nome ? Giovanni Salemi,sono un medico ed abito a Capua.

Ho letto solo ieri il Suo editoriale sul numero 44 del Suo giornale.Lei intitola quello scritto "Ma la Calabria ? Italia?" ed esprime tutto il suo sdegno giusto e sacrosanto,mi sembra di sapere che Lei sia calabrese,verso quella situazione di malavita che? ? in essere in quella regione.Io non so quanto questa situazione? dipenda da organizzazioni criminali ,n? quanto queste siano in realt? presenti,n? quanta sia la loro responsabilit? nel malaffare in genere che,purtroppo,arriva fino all'assassinio.

Certo ? per? che quella espressione del Presidente Ciampi :" Calabresi l'Italia ? con voi " dalla quale Lei parte per esprimere il suo pensiero,mi sembra strana.Intanto si pu? pensare che i calabresi non siano italiani !D'altra parte che si intende per italiani?

Se si vuole con tale termine indicare gli abitanti della penisola va bene,ma se si vuole indicare gli appartenenti ad una nazione non va bene per niente ,per il semplice motivo che la nazione non c'?.Ed il motivo per cui la nazione non c'?,Lei lo ha accennato ed anche pi? che accennato,e vale per tutto l'antico Sud :la Calabria era sede di fonderie, miniere, fabbriche siderurgiche,oltre che di altre attivit? di tipo industriale,anche se articolate su base familiare come era uso in quei tempi lontani,quale per esempio la produzione e tessitura della seta (si possono citare paesi come Mongiana e localit? come Ferdinandea per l'attivit? siderurgica e Tiriolo dove ancora oggi si preparano gli scialli di seta,"i vancali").

Tutto questo,come Lei ha scritto,cos? come tante altre cose,e non solo in Calabria,venne distrutto,letteralmente distrutto o asportato dopo la conquista piemontese del 1860,portando quel senso di disagio,di vita precaria,di miseria che certamente dette luogo a quella emigrazione selvaggia prima verso le Americhe e poi,e continua ancora,verso paesi europei e verso il nord dell'allora mal costituito(perch? fatto con la prepotenza,la frode e la violenza) Regno d'Italia.

E' facilmente comprensibile che tale stato di cose favor? inoltre moltissimo lo sviluppo di attivit? delinquenzali. A tali errori non si ? poi mai pi? portato rimedio,perch? commessi nel nome di una idea unitaria ,che certamente non apparteneva al popolo,non potevano essere corretti senza intaccare il tab? dell'unit? italiana.

Conseguentemente non si ? mai pensato di ridare senso di identit? e di dignit? a popolazioni che erano state ridotte a "colonia " e che tali dovevano ormai rimanere per continuare a favorire popolazioni pi? fortunate.

Questo,chiaramente ? un discorso che vale per tutto il Sud antico,cio?? per quelle popolazioni che "d'autorit?" da regnicole perch? appartenenti ad uno stato indipendente,si trovarono ad essere? provinciali appartenenti ad uno stato che non conoscevano.

Siamo arrivati al 2005 e intanto si continua? sempre sulla stessa linea: promesse, cerimonie, visite ufficiali con saluti,sciarpe, gonfaloni, commozioni, ecc., ma nulla si fa e neanche si dice? che sia utile a far conoscere al popolo la vera verit? sul suo passato, cosa questa che servirebbe sicuramente a far riaccendere quell'orgoglio meridionale tanto mortificato.

Mi perdoni,Direttore,di aver abusato della sua pazienza? scrivendo una lettera tanto lunga,ma l'argomento brucia e merita che se ne parli.La prego, pubblichi questa? mia: certamente accenderemo la curiosit? e ne parleremo tra meridionali.

Lei avr? reso ancora un servigio alla sua regione ed insieme lo avremo reso a tutto l'antico Sud !? Grazie!

Giovanni Salemi??

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