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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Arco, 18 dicembre 2005 PDF Stampa E-mail

Lo scorso 18 dicembre, nella suggestiva cornice della chiesa della Collegiata di Arco (TN) si ? tenuta la comemorazione di S.M. Francesco II, ultimo Re delle Due Sicilie, a 111 anni dalla scomparsa.

In questa ridente localit? termale dal clima inaspettatamente mite Re Francesco veniva a passare l?inverno negli ultimi anni della sua vita ospite del cognato Alberto d?Asburgo e qui mor? il 27 dicembre 1894, all?et? di 58 anni.

All?epoca Arco faceva ancora parte dell?Impero Austro-Ungarico, la cui eredit? ? ancora presente pi? che mai nella memoria, nelle tradizioni e per le strade del centro, dove nel periodo natalizio, tra le bancarelle dei mercatini in cui si trovano i prodotti dell?artigianato locale, ? possibile ammirare i tradizionali costumi alpini delle donne e le candide uniformi da ufficiale astriaco degli uomini. Arco ? stata inoltre la prima localit? dell?Italia unita ad avere una strada intitolata a Francesco II: ? stata una piacevole sorpresa scoprire che la memoria del suo soggiorno qui ? ancora viva in questa comunit?, come ci ? stato testimoniato dalla signora Veronesi, madre del Sindaco di Arco, profonda conoscitrice della storia locale e della vita dell'ultimo Re di Napoli.

Durante la celebrazione Antonio Pagano, organizzatore dell?evento, ha letto alcune note biografiche su Re Francesco e in particolare sugli ultimi giorni che trascorse tra queste montagne, mentre il parroco don Luigi ha richiamato l?attenzione dei fedeli sulla fulgida figura di devoto del nostro sfortunato Sovrano.

Meridionali dal Veneto, dalla Lombardia e dall?Emilia sono venuti fin qui per rendere onore all?ultimo Sovrano del nostro Regno e a portare una testimonianza che l?orgoglio e la dignit? che ci resero un Paese bello, forte e fiero dei suoi figli non sono morti, ma attendono solo di essere definitivamente risvegliati. L?augurio ? dunque che sempre pi? persone ricevano e diffondano il messaggio di unit? che manifestazioni come questa contribuiscono a rafforzare, tenendo sempre a mente le parole con cui, in occasione della festivit? dell?Immacolata Concezione del 1860, Re Francesco dall?assedio di Gaeta rincuorava i suoi sudditi, apparendo gi? ai suoi occhi il triste destino che attendeva il suo Regno cos? vilmente attaccato:

?Vi ? un rimedio a questi mali e alle calamit? pi? grandi che ancora prevedo:la concordia, la risoluzione,la fede nell'avvenire. Unitevi attorno al trono dei vostri padri. Che l'obl?o copra per sempre gli errori di tutti, che il passato non sia mai un pretesto di vendetta, ma una salutare lezione per l?avvenire?.

Buone feste a tutti

Luigi Costantino - Modena

L'ITALIA DEL SUD-IMPRESA E SVILUPPO(L'IRLANDA INSEGNA) PDF Stampa E-mail

Da: Il Sole 24 Ore del 7 Dicembre 2005 - pag. 3

".in una situazione di difficolt? per i conti pubblici com'? quella italiana, rende altamente improbabile quella che sarebbe la "vitamina" pi? appropriata, almeno nelle valutazioni degli operatori economici: una
incisiva diminuzione strutturale dell'incidenza della tassazione d'impresa.

l'Italia resta all'ultimo posto della classifica basata sulle aliquote legali pi? basse attraggano base imponibile dagli altri Paesi e incentivano la localizzazione delle attivit? produttive, soprattutto da parte delle imprese multinazionali (l'Irlanda insegna) nei nuovi Paesi della Ue l'aliquota media ? di circa dieci punti inferiore alla media riferita ai 15 Paesi ante allargamento: l'aliquota legale massima ? in media al 20,90% contro il 30,05% medio dell'Europa a 15."

Come ? chiaro leggendo questi brevi note tratte dal Sole 24 Ore solo aliquote pi? basse attraggono investimenti dall'estero; intanto per? la media dei nuovi Paesi UE ? del 20,90%, l'Italia ? al 37,25%, ovvero 16,35 punti percentuali pi? alti.

Ed infatti gli investimenti scappano nell'Est europeo, come ben sappiamo. L'Italia del Sud (o ex Regno delle Due Sicilie), che avrebbe comunque vari punti a proprio favore per attirare capitali dall'estero e creare quindi
sviluppo, si vede scartata a causa di una tassazione nazionale eccessiva ("ultimo posto") e questo a sua volta a causa della "situazione di difficolt? per i conti pubblici".

Torneremo anche su questo argomento.

Cordiali saluti

Luca Longo

Io tifo per Antonio Fazio! PDF Stampa E-mail

Salvo rare eccezioni, ho sempre tifato per i cavalli perdenti. E anche se questo cavallo ciociaro ? stato per tantissimi anni pedina chiave della politica romana e dell'economia padana, al momento la sua vittoria ? data 1:1000.

La sua vittoria? Ma sono pazzo?!

Non so se vi siete accorti che sta scoppiando una nuova Tangentopoli. E prova ne ? che Berlusconi e Fassino si affannano a minimizzare e a cambiare discorso, e il buon Tremonti fa l'uomo d'ordine cercando con tutti i metodi che conosce (compresi gli insulti personali) di convincere Fazio a farsi da parte.

FARSI DA PARTE PER SALVARE TUTTI!

D'altra parte, proprio Fazio che ? un cristiano cattolico praticante e devoto, dovrebbe conoscere bene il valore del sacrificio personale per il bene comune.
Gi?, il bene comune.
Io mi domando che cosa ha in comune con ME il bene a cui pensano Tremonti e i suoi amici di maggioranza e opposizione.
E mi rispondo: NIENTE!

E allora, proprio da cristiano cattolico praticante e devoto, dopo aver servito con devozione un sistema marcio ed ingiusto, mi aspetto che Fazio porti fino in fondo le sue idee di COERENZA, di ONORE e di GIUSTIZIA (valori a cui lui appartiene, essendo di Alvito, estremo lembo settentrionale delle Due Sicilie), e rimanga al suo posto.
Fino alla fine, cio? fino al terremoto finale, che sperabilmente spazzer? via il pi? possibile la nomenklatura italiana.

E, ahim?, ci risveglieremo d'un colpo tutti poveri.
Per?, uscendo di casa, ringrazieremo Dio del posto meraviglioso nel quale ci ha fatto nascere.
E, se per una volta avremo imparato qualcosa dalla Storia, proveremo a non ripetere gli errori che ci hanno portati fin qua.

Forza Fazio!!

Mario Bellotti

Leggi tutto...
Complimenti dalla Sardegna PDF Stampa E-mail

Spett. Movimento Neoborbonico,

sono un insegnante di storia nella scuola superiore e vi scrivo da Cagliari. Sono molto interessato alle vicende della Real Casa di Borbone-Napoli e soprattutto alla presentazione critica del modo in cui l'Italia si unific? e delle malefatte compiute da tanti personaggi cui sono ahim? ancora dedicate vie e monumenti in tutta Italia.

Per mia passione ho letto varie opere di controstoria (tanto per citare qualche autore, Carlo Alianello e Lorenzo del Boca): i miei studenti non ascoltano certo da me le trite e ritrite lodi dei "padri della patria", ma sentono parlare della realt? del Regno delle Due Sicilie, della sua drammatica fine e della sistematica distruzione del Sud da parte dei rapaci piemontesi.

Vi scrivo perch? da tempo sono in cerca del film di Pasquale Squitieri "Li chiamavano briganti", che vorrei far vedere appunto ai miei studenti a completamento delle mie lezioni. Poich? questo film non ? disponibile sul mercato e non sono riuscito a trovarlo neanche presso la Cineteca Sarda di Cagliari, vorrei sapere se ? possibile averne una copia su vidocassetta o DVD tramite voi, ovviamente a pagamento. Vi sarei molto grato perch? credo proprio che questo film sia realmente scomodo, visto che ? stato velocemente fatto sparire, dopo ?un brevissimo passaggio nelle sale cinematografiche. Resto in attesa di un vostro cenno di risposta e vi invio i miei complimenti per il sito, veramente ricco e utile.

Cordiali saluti

Graziano Serra

Forza Cosenza!!! Per il "Risorgimento" del Mezzogiorno!!! PDF Stampa E-mail

Amati miei conterranei,

mi chiamo Raffaele Savaglio, vi scrivo da Cosenza.

sono molto felice che in questa nostra terra meravigliosa e triste, vi sia qualcuno che cerca di muovere le acque ormai stagnanti da tempo. Sto avendo modo di apprezzare, per ora solo attraverso il mezzo virtuale di internet, le vostre iniziative, le "nostre" lettere scritte da gente che crede (come me) che le cose possano cambiare prima o poi.

Vorrei semplicemente esprimere il mio rammarico per l'assenza di discussioni sulla vicenda "Cosenza calcio", la squadra di calcio della mia citt?.
?Attualmente un nuovo Cosenza disputa il campionato dilettantistico di serie D, cercando di risalire la china, in mezzo a continui ostacoli messi sul suo cammino, che si sommano anche ad errori della dirigenza.
?Vorrei invitarVi ad prendere come esempio delle continue angherie, messe in atto dal "POTERE" centrale nei confronti delle popolazioni del Mezzogiorno non solo nel calcio, il caso del Cosenza.

Nell'aprile del 2003 fu arrestato il presidente Pagliuso nell'ambito di un'operazione contro la criminalit? organizzata. E fin qui tutto bene, in quanto il suddetto presidente non si ? comportato in maniera tanto limpida negli anni della sua gestione. Lo scandalo ? sopraggiunto a estate inoltrata, quando il Cosenza, gestito dagli amministratori giudiziari, ha presentato domanda di iscrizione alla serie C1 (essendo retrocesso dalla serie B) con 24 ore di ritardo. Con questo assurdo pretesto, la Figc ne ha impedito l'iscrizione e l'immediato ripescaggio in serie B (? stato l'anno del caso-Catania di Gaucci, quando vennero ripescate le retrocesse).

?A FAVORE DI CHI????????????? FIORENTINA!!!!!

La Fiorentina, neo-promossa dalla serie C2 alla serie C1, non aveva alcun titolo per essere ammessa alla serie B. Ci sono state documentazioni sparite ecc.

Per trovare una storia dettagliata potete rivolgervi al sito www.nuovacosenza.com oppure a www.cosenzacalcio.com

L'esclusione del Cosenza sarebbe stata tollerabile se almeno avessero ammesso una tra Martina e Pisa, seconde classificate in serie C1. Sarebbe stata tollerabile se nello stesso anno non avessero mantenuto nella stessa serie in cui si trovavano societ? che fallirono durante lo stesso campionato (Parma, Lazio, Monza, ecc.), e che furono rimpiazzate da una nuova societ? senza si si facesse alcun clamore. Nell'anno successivo sono fallite altre societ? famose. L'unica a pagare ? stata la squadra della mia citt?. In mezzo alla merda puzzolente, quale ora ? diventato il calcio, l'unica a pagare ? stata il Cosenza, sacrificato per favorire il reintegro della Fiorentina, e in concomitanza quella del Catanzaro ripescato in serie C2 (I politici della regione Calabria sembra che abbiano fatto tanto in tal senso).

La vicenda appena descritta ? lo specchio della situazione generale italiana, in cui chi ruba una gallina si f? dieci anni di carcere, chi gioca con i miliardi resta al proprio posto. Ma sono certo che risorgeremo, anche contro il potere calcistico che ci ha preso di mira e non abbassa la guardia un attimo.

Ultimo esempio quest'anno. Ebolitana-Cosenza. Scontri fra le tifoserie fuori dallo stadio. Al primo minuto di gioco un pazzo entra in campo e aggredisce il portiere della squadra di Eboli. Morale della favola: Stadio San Vito di Cosenza squalificato per ben sette giornate. Negli stessi giorni incidenti a Verona, una donna colpita da un razzo ad Ascoli, incidenti in un paio di citt? della Lombardia. Nulla di fatto. Niente. Qualche multarella qua e l?. Invece al Cosenza, gi? abbastanza martoriato, squalificano lo stadio per sette giornate.

Sarei felicissimo se vi interessaste alla vicenda, perlomeno chi fa parte di questa associazione, o chi frequenta il sito, avrebbe lo stimolo ad approfondire anche il caso-Cosenza. Giustizia non pu? essere resa, ma perlomeno la gente del nostro Reame avrebbe un motivo per far sentire la solidariet? ala gente di Cosenza, nonostante nessuna tifoseria, all'epoca dei fatti, avesse preso alcuna posizione abbracciando la causa giusta del Cosenza. Purtroppo l'informazione nazionale, in primis la Gazzetta dello Sport, forn? la versione ufficiale della vicenda, proprio sulla scia della versione ufficiale che vuole il Mezzogiorno liberato dai nostri cari "eroi" Garibaldi, Vittorio Emanuele e tutta la bella compagnia piemontese.

Io spero con tutto il cuore che presto arrivi una nuova alba per le nostre genti, oramai assuefatte e rassegnate al dominio del potere nordista.
?Mi chiedo come sia possibile risvegliare la nostra gente dal torpore in cui vive da secoli.
?Auspico una unit? d'intenti tra gente volenterosa ed onesta che si assurga a GUIDA delle genti del Mezzogiorno, perch? se continuiamo ad affidarci alla dirigenza attuale, la nostra sofferenza, nel vedere la nostra meravigliosa terra oltraggiata ed umiliata, non avr? mai fine.

Vi dico grazie per mantenere in piedi l'orgoglio nazionale delle Due Sicile, l'orgoglio del popolo "napoletano", e vi serei grato se faceste un cenno anche alla vicenda-Cosenza. So perfettamente che il calcio ? una sciocchezzuola comparato ai drammi che vive oggigiorno la gente meridionale, ma questo aspetto non ? altro che l'ennesima dimostrazione che i piedi che hanno iniziato a calpestarci a partire dal 1860 non hanno cessato la loro opera distruttrice.

Un'ultima cosa vorrei chiedervi: sto cercando informazioni riguardo ad un mio parente, Gaspare Savaglio, considerato nella zona un brigante che aiut? molta povera gente contro i galantuomini locali. Non riesco a trovare nulla. Sapreste fornirmi qualche aiuto, indicarmi qualche libro?

Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione che presterete alla mia lettera e porgo i miei affettuosi saluti

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